Da un idiota ad un ignorantone. -di Pino De Luca_
giovedì 5 marzo 2009

Percorsi disegnati da un troglodito strabico e avvinazzato hanno incrociato la mia strada con quella di un giovane. Un ignorantone secondo la sua definizione, un ignorantone che ama il cioccolato e sa scrivere come Majakowskij, senza averlo nemmeno letto, anzi, mi ha confessato che ne ignorava l’esistenza.


L’ignorantone ha il fulmine nella parola, sa farla saettare e schioccare, la sa rendere morbida e docile. È paziente, di passo lento, pigro ma sicuro. Guarda e osserva, e l’occhio sa scegliere cosa guardare, coglie l’insieme e i particolari interessanti, non è rapido a relazionarli ma i suoi puzzle sono sempre molto originali.


Ecco, l’ignorantone usa la parola come Majakowskij ma, al contrario di Vladimir, è molto religioso, fortemente religioso ma non fanatico. Pensa, sa pensare senza essere integralista. Credo sia cattolico, sicuramente è cristiano, mai però ne ha reso esplicita esternazione. Mi ha suscitato fiducia, a pelle. Non è semplice per chi, come me, ha moltissima stima di Cristo, ma assai meno di chi si proclama cristiano. L’ignorantone sa essere senza bisogno manifestarsi. Ecco, oggi gli volevo fare i complimenti per un suo scritto, una specie di calembour di assonanze su tre piani diversi con il quale, in poche righe, ha tracciato splendidamente un fatto ed un commento.


Volevo farlo proprio oggi che la cronaca riporta fatti che lasciano sconcertati, di vite spezzate e donate ad uno Stato che, semplicemente, se ne strafotte dei suoi figli migliori, uno Stato tanto avaro e iracondo con Abele quanto indulgente e prodigo con Caino.


E il messaggio che voleva essere di allegria e congratulazione è diventato denso di amarezza e delusione, e forse è diventato anche acre e sgradevole.


Ma l’ignorantone credente mi ha risposto: ”Io chiamo giustizia solo quella di Dio, l’altra è solo lotteria.” E ora mi sento, giustamente, un idiota, ancora più povero, perché ho vissuto una vita puntando ad una lotteria truccata, che, come tutte le lotterie, ogni tanto distribuisce qualche premio per illudere gli allocchi. E con la giustizia di Dio non ho nemmeno confidenza ...


Sono abbastanza giovane da potermi permettere di ringraziare l’ignorantone e abbastanza vecchio per dedicargli questa poesia:


Ordinanza all’esercito dell’arte
Cantilenano le brigate dei vecchi
la stessa litania.
Compagni!
Sulle barricate!
Barricate di cuori e di anime.
È vero comunista solo chi ha bruciato i ponti della ritirata.
Basta con le marce, futuristi,
un balzo nel futuro!
Non basta costruire una locomotiva:
fa girare le ruote e fugge via.
Se un canto non saccheggia una stazione,
a che serve la corrente alternata?
Ammonticchiate un suono sopra l’altro,
e avanti,
cantando e fischiettando.
Ci sono ancora buone consonanti:
erre,
esse,
zeta.
Non basta allineare.


VLADIMIR VLADIMIROVIC MAJAKOVSKIJ


PINO_DE_LUCA@ALICE.IT