Il lavoro compiuto dalla Commissione Parlamentare anti mafia guidata dall’on. Rosy Bindi, in questi tre giorni nel Salento,è un lavoro certosino come non mai, che andrà sicuramente approfondito. Un lavoro, sicuramente, soprattutto per le comunità, che vanno allertate, da una parte nella giusta misura, dall’altra con la grande consapevolezza che in alcune realtà c’è il concreto rischio di un inizio di percorso da partedella mafia e criminalità organizzata. E, come ha fatto chiaramente intendere Rosy Bindi, vanno seriamente attenzionati e monitorati i casi Brindisi e Taranto. Qui, si sono rivelate molto importanti le testimonianze dei prefetti e dei procuratori capo.
Per quanto riguarda Taranto, escono fuori altri scenari e particolari. Secondo la Commissione: “la Ndrangheta punta a conquistare Taranto. Ha già messo le mani su una parte della città e della provincia ionica”. Si tratta di una conclusione clamorosa, in base a quanto ascoltato durante l’audizione della Dda nella giornata di ieri. Ed ancora: “la potente mafia calabrese si è insinuata pian piano nella piazza tarantina. Gli interessi sono ben precisi, vanno verso la droga. Taranto è una realtà che ha bisogno di particolare attenzione,perché è in grande difficoltà, con livelli di povertà assoluta che dilaga su grandi fasce di popolazione”.
Ma, nel complesso e nelle varie realtà salentine e non, come si organizza strutturalmente la SCU? Così Rosy Bindi: “La sua forza particolare sta praticamente in una configurazione senza vertici ben definiti, con famiglie che si spartiscono il Salento“. Ed ecco, nuovamente il riferimento a Brindisi. “Qui gli interessi riguardano soprattutto i rifiuti e la vicenda dell’arresto del Sindaco Mimmo Consales consegna “aspetti che hanno bisogno di essere indagati”. Ma una vera e propria stilettata della Commissione, che chiede “un maggiore coordinamento tra Procura e Dda, auspicabile perché in una realtà piena di interrogativi si richiede che ci sia la capacità di capire dove la criminalità e i reati comuni presentano indizi di tipo mafioso”. Come vengono reimpiegati i proventi della SCU? “filiera agricola, sponsorizzazioni sportive, e anche il turismo, perché il Salento va di moda anche a livello di economie accessorie“.
Per quanto riguarda Taranto, escono fuori altri scenari e particolari. Secondo la Commissione: “la Ndrangheta punta a conquistare Taranto. Ha già messo le mani su una parte della città e della provincia ionica”. Si tratta di una conclusione clamorosa, in base a quanto ascoltato durante l’audizione della Dda nella giornata di ieri. Ed ancora: “la potente mafia calabrese si è insinuata pian piano nella piazza tarantina. Gli interessi sono ben precisi, vanno verso la droga. Taranto è una realtà che ha bisogno di particolare attenzione,perché è in grande difficoltà, con livelli di povertà assoluta che dilaga su grandi fasce di popolazione”.
Ma, nel complesso e nelle varie realtà salentine e non, come si organizza strutturalmente la SCU? Così Rosy Bindi: “La sua forza particolare sta praticamente in una configurazione senza vertici ben definiti, con famiglie che si spartiscono il Salento“. Ed ecco, nuovamente il riferimento a Brindisi. “Qui gli interessi riguardano soprattutto i rifiuti e la vicenda dell’arresto del Sindaco Mimmo Consales consegna “aspetti che hanno bisogno di essere indagati”. Ma una vera e propria stilettata della Commissione, che chiede “un maggiore coordinamento tra Procura e Dda, auspicabile perché in una realtà piena di interrogativi si richiede che ci sia la capacità di capire dove la criminalità e i reati comuni presentano indizi di tipo mafioso”. Come vengono reimpiegati i proventi della SCU? “filiera agricola, sponsorizzazioni sportive, e anche il turismo, perché il Salento va di moda anche a livello di economie accessorie“.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.