Brindisi, 8 febbraio 2008. “Il 13 aprile nascerà nelle urne un nuovo grande soggetto politico, ispirato ai valori del Ppe”. Con queste dichiarazioni, Gianfranco Fini ha recitato il de profundis per Alleanza Nazionale.
La decisione di concorrere alle elezioni politiche del 13 e 14 aprile sotto il simbolo de ”Il Popolo della Libertà” con Forza Italia, è stata confermata anche da Silvio Berlusconi nel corso di un intervento telefonico alla trasmissione ”Panorama del giorno”, condotta da Maurizio Belpietro, in onda oggi su Canale 5.
Azione e Tradizione prende atto dell’ennesima giravolta del “leader per caso” Gianfranco Fini il quale non più tardi di due mesi fa aveva platealmente annunciato che “la favola della Cdl è finita, Berlusconi con me ha chiuso, non pensi di recuperarmi, io al contrario di lui non cambio improvvisamente idea e posizione (...)”.
Certamente il Cavaliere Berlusconi avrà usato argomentazioni convincenti per essere riuscito a recuperare l’enfant terrible di Via della Scrofa che tuonava contro l’idea del Partito della Libertà nato sul cofano di una macchina in una sera di Milano del 18 novembre del 2007.
Azione e Tradizione non si stupisce di questa ulteriore marcia indietro di Gianfranco Fini e considera, a questo punto, finita la tragica esperienza di Alleanza Nazionale nata a Fiuggi nel lontano 1995. Dopo 13 anni di continui distinguo, di scivoloni politici incomprensibili, di fughe in avanti senza logica politica, Alleanza Nazionale è giunta al capolinea.
La montagna ha partorito il topolino ed una pletora di sciacalli ed avvoltoi. Un esercito di nanerottoli politici e lillipuziani
affamati di potere che non hanno avuto alcuna vergogna nel mostrare lacrime telecomandate il 7 gennaio di quest’anno, in occasione del trentennale della strage di Acca Larentia.
Salvo rarissime eccezioni come il sen. Marcello De Angelis, la classe dirigente di Alleanza Nazionale, si è comportata come la peggiore fotocopia dell’antica “balena bianca” scudocrociata il cui approdo naturale e finale non poteva che essere il Partito Popolare Europeo.
A questo punto sono venuti meno gli ultimi pretesti che gli ex missini avevano per considerare Alleanza Nazionale come la naturale evoluzione del MSI. Con la decisione di spostarsi verso l’’iperaffollato centro” dello schieramento politico, Alleanza Nazionale implicitamente ammette di lasciare liberi i voti alla sua destra che dovranno essere intercettati da chi non ha mai creduto alla favola del “male assoluto”.