Brindisi, 6 febbraio 2008. I pensionati non sono dei “rami secchi” e non pesano sulle spalle di nessuno, ricevono, solo in parte, quello che hanno versato in anni di pesante contribuzione. Da troppo tempo i pensionati sono dimenticati da tutti i Governi che si sono succeduti, forse perché non sono in grado di scioperare, di bloccare servizi, né di ricattare nessuno.
Il Partito Pensionati ritiene che sia indispensabile un’inversione di rotta e ritiene che le ragioni dei pensionati debbano essere tenute nella dovuta considerazione.
Non è credibile che da oltre 20 anni i pensionati non abbiano un aumento vero delle loro pensioni, troppe volte misere, inadeguate, insufficienti. L’aumento indiscriminato ed incontrollato dei prezzi pone ulteriori problemi ai pensionati ed alle fasce sociali più deboli.
Pensioni e salari sono praticamente fermi, mentre aumenta tutto, soprattutto i servizi ed i beni di largo consumo ed in questa situazione chi si trova in uno stato di disagio diventa ancora più disagiato e chi riusciva comunque a sbarcare il lunario, oggi si trova in sempre più grave difficoltà.
Disoccupazione giovanile, precariato, pensioni da fame, espulsioni dal mondo del lavoro, crisi di significativi settori dell’economia nazionale, perdita di credibilità internazionale, flessione delle esportazioni, continuo indebitamento dello Stato, rappresentano uno spaccato del nostro Paese che non fa ben sperare per il nostro futuro e questo deve preoccupare tutti, pensionati e lavoratori, giovani ed anziani.
È necessario un forte Partito Pensionati in grado di dare voce ai troppi cittadini che non hanno più la forza neppure di protestare.
La realtà è che la fascia del bisogno si allarga sempre più e che la crisi di aziende di medie e piccole dimensioni ha creato una consistente fetta di disoccupati, la cui ricollocazione al lavoro è molto difficile, in particolare per i lavoratori delle piccole attività in crisi che non hanno adeguati ammortizzatori sociali.
Troppi cittadini hanno grosse difficoltà anche ad acquistare medicinali e troppe volte devono rinunciare anche a curarsi e questo è estremamente grave.
OSCAR RICCIARDI - COORDINATORE PROVINCIALE