Annata di carica anche per la provincia di Brindisi, con la campagna olearia 2025-2026 che mostra segnali di ripresa dopo la stagione di “scarica” 2024-2025. Secondo l’analisi di Coldiretti Puglia, Unaprol e PugliaOlive, la produzione cresce di circa il 15% rispetto allo scorso anno, confermando una tendenza positiva, pur con risultati diversi da zona a zona.
Il territorio brindisino presenta infatti forti differenze tra le aree dotate di irrigazione, dove le piante hanno resistito meglio alla siccità estiva, e quelle collinari e interne, dove l’assenza di acqua ha causato una cascola significativa dei frutti dopo l’allegagione.
Xylella ancora presente ma meno aggressiva
La Xylella fastidiosa continua a incidere sulle rese, in particolare nel Sud della provincia, tra Ostuni, Carovigno, Ceglie Messapica e San Vito dei Normanni, dove gran parte degli uliveti è ancora compromessa. Tuttavia, nelle aree di Fasano, Cisternino e nella parte settentrionale del territorio, si registrano risultati migliori, grazie anche alla messa a dimora di nuove cultivar resistenti e a progetti di riconversione sostenuti dalla Regione e dalle cooperative agricole locali.
“L’annata 2025/2026 conferma una ripresa graduale del comparto olivicolo, frutto del lavoro e degli investimenti degli agricoltori brindisini,” sottolineano da Coldiretti Brindisi, che richiama però l’attenzione sulla necessità di continuare a sostenere gli interventi di reimpianto e modernizzazione.
Estate calda, olive sane
L’estate 2025, caratterizzata da alte temperature e scarse piogge, ha aumentato i costi per l’irrigazione, ma ha anche avuto un effetto positivo sul fronte fitosanitario: il caldo torrido di luglio e agosto ha limitato la diffusione della mosca olearia, garantendo olive sane e di buona qualità.
Nei frantoi del territorio – da San Michele Salentino a Mesagne, fino a Latiano e San Pancrazio Salentino – si prevede una campagna di molitura vivace, con oli extravergini destinati a distinguersi per intensità aromatica e basso grado di acidità.
Prezzi sostenuti e filiera in crescita
Sul piano economico, la collaborazione tra Consorzi Agrari d’Italia (CAI) e PugliaOlive ha confermato i prezzi elevati della scorsa campagna: olive biologiche fino a 230 euro al quintale e convenzionali intorno ai 200 euro.
Un risultato che, secondo gli esperti del settore, testimonia la forza del modello cooperativo e la crescente attenzione del mercato verso gli oli extravergini di qualità provenienti dal territorio brindisino.
“La cooperazione è la chiave per valorizzare il lavoro dei produttori locali,” evidenzia Savino Muraglia, presidente di PugliaOlive, “perché consente di garantire un reddito equo agli agricoltori e di rafforzare la presenza dell’olio pugliese sui mercati.”






















