BRINDISI 7 OTTOBRE 2025 - Nel corso della odierna delegazione trattante aziendale del comparto sanità, la FIALS Brindisi ha chiesto all’ASL la proroga di ulteriori 24 mesi per il personale in servizio presso il Presidio riabilitativo di Ceglie Messapica. Si tratta di lavoratori assegnati su posti vacanti, il cui apporto è indispensabile per garantire la continuità dei servizi e la qualità dell’assistenza ai pazienti.
“La proroga – sottolinea la FIALS – non è solo un atto dovuto nei confronti di professionisti che, con impegno e competenza, assicurano il regolare funzionamento della struttura, ma rappresenta anche una misura necessaria per tutelare il diritto alla salute dei cittadini e per evitare scoperture nei servizi essenziali”.
La FIALS sollecita quindi l’ASL ad assumere un impegno immediato, affinché non vada dispersa la professionalità maturata all’interno del presidio.
All’esito della riunione, emerge però la volontà dell’ASL di prorogare il personale del Centro riabilitativo di Ceglie per soli 12 mesi, gettando nell’incertezza e nello sconforto ancora una volta il destino di questi lavoratori.
La FIALS non ci sta e rilancia sul tavolo la proroga di 23 mesi ulteriori, fino al 30/11/2027, anche alla luce della delibera della Regione Puglia del 12/09/2025, con cui l’ASL di Brindisi stipula un protocollo formativo con l’Università di Foggia della durata di 24 mesi, specificamente riservato al personale del presidio di Ceglie, per approfondire le competenze specifiche di quel personale.
Quindi, da una parte, l’ASL Brindisi vuole usare prudenza nel prorogare quel personale; dall’altra, la formazione prevista è di 24 mesi, sempre riservata a quel personale.
La domanda sorge spontanea: la politica sta illudendo questi lavoratori o l’Azienda di Brindisi?
Scenda in campo l’Assessore competente e promotore della legge regionale dell’internalizzazione del Presidio San Raffaele e dica la verità ai lavoratori, perché noi di FIALS, come parte sociale, dal primo giorno stiamo pretendendo a gran voce stabilità occupazionale per i lavoratori e le loro famiglie, non campagne mediatiche sulle loro spalle.





















