TORRE GUACETO - Sono partiti i lavori per la realizzazione dell’impianto che consentirà il riuso delle acque reflue provenienti dal depuratore consortile di Carovigno per l’irrigazione dei campi coltivati all’interno della riserva naturale di Torre Guaceto. Un progetto promosso dal Consorzio di Gestione dell’area protetta, che unisce tutela ambientale e sostegno concreto al comparto agricolo locale.
“Si tratta di un impianto strategico – ha dichiarato l’assessora regionale all’Ambiente, Serena Triggiani – che risponde alla necessità di salvaguardare la biodiversità della Riserva e, al contempo, di offrire risorse preziose agli agricoltori. In un contesto segnato dalla crisi climatica e dalla riduzione delle risorse idriche disponibili, il riuso delle acque reflue rappresenta una soluzione concreta per ridurre lo sfruttamento delle falde e contrastare la salinizzazione dei suoli. È un esempio virtuoso di economia circolare e di gestione sostenibile delle risorse naturali”.
Grande soddisfazione anche da parte del presidente del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto, Rocky Malatesta: “Dopo un lungo lavoro sinergico, parte un progetto di portata epocale che ci permetterà di tutelare la nostra riserva in modo radicale, senza penalizzare le attività agricole, anzi supportandole in maniera tangibile. Un ringraziamento va alla dirigenza dell’Acquedotto Pugliese, agli assessorati regionali all’Ambiente e all’Agricoltura e all’Autorità di gestione della Regione per aver reso possibile questo traguardo”.
“Siamo fieri di questa collaborazione con il Consorzio – ha aggiunto Francesca Portincasa, direttrice di Acquedotto Pugliese –. Il riutilizzo delle acque affinate a fini irrigui in un contesto ambientale così delicato rappresenta un importante passo avanti nella tutela della risorsa idrica e una valida risposta allo stress della falda acquifera. È anche un’opportunità per valorizzare le varietà naturali del territorio. Questa sinergia è un esempio concreto di economia circolare da promuovere e replicare in altri contesti”.
Il piano per il riuso delle acque reflue nella Riserva di Torre Guaceto, redatto dall’Ente Parco e finanziato dalla Regione Puglia, prevede la costruzione di una vasca di accumulo e di una rete di distribuzione lunga 17,5 km, collegata all’impianto di affinamento del depuratore consortile di Carovigno. I lavori saranno completati entro ottobre 2025.
L’obiettivo è ridurre l’uso intensivo dei pozzi agricoli (attualmente 22 attivi su 1.114 ettari), che ha causato l’abbassamento della falda e un aumento della salinità, danneggiando ecosistemi e biodiversità. Il riuso delle acque trattate contribuirà a ridurre gli scarichi in mare, migliorare l’ambiente marino-costiero, ricaricare naturalmente la falda e contrastare la sodicizzazione dei suoli.
In parallelo, prende avvio il progetto europeo Universwater, che sperimenta a Torre Guaceto una piattaforma tecnologica per la gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura. Il sistema integrerà dati satellitari, sensori, analisi del suolo e monitoraggi per ottimizzare irrigazione e produttività, riducendo al minimo l’impatto ambientale.