Sigfrido Ranucci, ormai un simbolo del giornalismo investigativo grazie a Report, ha partecipato a un incontro al Cinema Teatro Impero di Brindisi.
Sul palco erano presenti l’avvocato Roberto Fusco, consigliere comunale e membro della Commissione per i beni confiscati alla mafia, Raffaella Argentieri, vicepresidente nazionale della Scuola di Formazione Antonino Caponnetto, e Nicola Grasso, docente di diritto costituzionale e assessore alla Legalità del Comune di Bari.
Insieme, hanno affrontato temi cruciali legati alla libertà di stampa e alla necessità di un'informazione indipendente.
Ranucci ha raccontato le difficoltà e i rischi insiti nella sua professione, ha parlato delle minacce ricevute, delle pressioni subite e delle conseguenze personali delle sue inchieste.
Durante la serata è emerso che l'Italia detiene il triste primato di 526 giornalisti minacciati, segno di quanto il giornalismo d'inchiesta sia ancora visto come una minaccia da chi vuole controllare l'informazione.
Nel panorama attuale, in cui le fakenews si diffondono impunemente attraverso i social, il lavoro di Ranucci assume un valore inestimabile.
La sua dedizione e il suo coraggio rappresentano un modello di integrità e responsabilità professionale.
In un mondo in cui la verità spesso viene oscurata, figure come la sua sono indispensabili per garantire un'informazione trasparente e autentica.
Il pubblico di Brindisi ha mostrato un sincero apprezzamento per l'impegno di Ranucci, riconoscendone il valore e l'importanza nel difendere la libertà di espressione e il diritto dei cittadini a essere informati.
Foto pagina Facebook Sigfrido Ranucci