Pubblichiamo il comunicato di Antonio Frattini, Segretario FILCTEM CGIL Brindisi
In data odierna si è svolta la riunione del CAE, Comitato Aziendale Europeo, di Lyondell Basell, tra i temi trattati un aggiornamento sul processo di vendita integrata che dovrebbe realizzarsi entro il 2026 dei 5 poli industriali in Europa, che producono polipropilene, tra questi l’impianto PP2 di Brindisi, insieme a quello di Berre in Francia, Muenchmuenster in Germania, Tarragona in Spagna, Carrington nel Regno Unito, a questi si aggiunge quello di Maasvlakte in Olanda, quest’ultimo in joint-venture con Cavestro.
Dall’incontro è emersa la possibilità di una vendita frazionata, dei 5 poli, che esclude l’impianto di Brindisi, per le criticità presenti nel prossimo futuro, a partire dalla data di fermata, marzo 2025 del Cracking, per assenza di disponibilità di materia prima, polietilene che oggi è garantita da Versalis.
Una remota possibilità di ricomprendere anche l’impianto PP2 di Brindisi, tra gli asset possibili soluzioni industriali per garantire la continuità produttiva che oggi impegna, nella filiera della chimica di base, 85 lavoratori diretti e i circa 100 lavoratori dell’indotto.
Questo è solo uno dei temi che il Protocollo di intesa Versalis, già sottoscritto ad oggi da alcune sigle sindacali, ad eccezione della FILCTEM e dalla CGIL, non prevede in termini di pesanti ricadute industriali, economiche che rischiano di compromettere la tenuta occupazionale del nostro territorio.
(Antonio Frattini)
Segretario FILCTEM CGIL Brindisi