Brindisi, crisi della chimica di base: il 17 febbraio si terrà un'iniziativa pubblica della CGIL
venerdì 14 febbraio 2025

Al tavolo ministeriale del MIMIT del 9 gennaio 2025, ENI-Versalis ha annunciato la chiusura dei cracking in Italia e presentato progetti di reindustrializzazione che saranno a regime solo nel 2028. Con il tavolo ancora aperto, il 23 gennaio 2025 è stato chiuso il P30B, provocando problemi all’intera filiera e alle maestranze dell’indotto, che giustamente sono entrate in stato di agitazione.

La CGIL di Brindisi e la CGIL Puglia hanno espresso solidarietà e vicinanza ai lavoratori attraverso un ordine del giorno presentato anche alla Regione Puglia. La CGIL Brindisi, con il coordinamento delle categorie dell’indotto e della filiera, ha dichiarato la propria contrarietà alla chiusura del cracking, poiché questa decisione segna di fatto l’abbandono della chimica di base a Brindisi e in Italia.

Per affrontare questa crisi e dare voce alle istanze dei lavoratori, la CGIL organizza un’iniziativa pubblica dell’industria chimica del sito industriale di Brindisi. L’evento si terrà il 17 febbraio 2025 alle 9.30 presso l’Hotel Orientale, in Corso G. Garibaldi a Brindisi.

Interverranno Massimo Di Cesare, Segretario Generale CGIL Brindisi, Antonio Frattini, Coordinatore Regionale FILCTEM CGIL Puglia, Marco Falcinelli, Segretario Generale FILCTEM CGIL, Loris Scarpa, Coordinatore Settori Energia e Siderurgia FIOM CGIL Nazionale, e Gigia Bucci, Segretaria Generale CGIL Puglia.

Sarà presente anche Serena Triggiani, Assessora alle Crisi Industriali della Regione Puglia. Parteciperanno ai lavori rappresentanti del governo regionale, deputati nazionali e regionali, sindaci dei territori interessati, delegati e delegate, lavoratrici e lavoratori coinvolti nella crisi. Le conclusioni saranno affidate a Pino Gesmundo, Segretario Confederale CGIL Nazionale.

Massimo Di Cesare, Segretario Generale CGIL Brindisi, dichiara: «Abbiamo chiesto di procedere comunque con gli investimenti annunciati, dato che le aree a disposizione nel perimetro ENI sono in abbondanza. Servono investimenti immediati, a prescindere dai progetti di reindustrializzazione a lungo termine, perché Brindisi ha bisogno di nuovi posti di lavoro. Abbiamo inoltre chiesto alla Regione Puglia di raccordare tutte le posizioni al fine di raggiungere un unico obiettivo: mantenere i livelli occupazionali e salvaguardare le produzioni industriali».

Antonio Frattini, Coordinatore Regionale FILCTEM CGIL Puglia, aggiunge: «Abbiamo ribadito la richiesta alla Regione Puglia di promuovere un Protocollo/Accordo tra ENI, aziende della filiera e aziende dell’appalto per garantire la tutela occupazionale attraverso una clausola sociale, ammortizzatori sociali straordinari e universali per tutti i lavoratori del perimetro, integrazione al reddito e attività formative e di riqualificazione necessarie per il futuro lavorativo. Inoltre, abbiamo chiesto alla Regione di portare al tavolo del MIMIT una posizione unitaria dei lavoratori congiunta alle istituzioni regionali e locali».

Ciro Di Gioia, Segretario Generale FIOM CGIL Brindisi, sottolinea: «Abbiamo chiesto a Bruxelles, manifestando al Consiglio Europeo, un Piano Industriale Europeo supportato dall’Unione Europea e dai governi nazionali. Servono nuovi investimenti pubblici e privati e una svolta nelle politiche industriali europee. I processi di transizione energetica e digitale devono garantire una sostenibilità sociale e la difesa del lavoro. Tutto questo richiede unità tra i lavoratori e condivisione delle rivendicazioni e del percorso unitario tra lavoratori diretti e indiretti. Per questo chiediamo ai lavoratori di sostenere la posizione della CGIL, dando forza alle categorie di riferimento».

Massimo Di Cesare ribadisce: «In questa vertenza vogliamo sottolineare due concetti fondamentali. Il primo: la categoria dei chimici sta lavorando nell’interesse di tutti i lavoratori, non solo quelli diretti, ma anche per tutti quei lavoratori delle filiere e dell’indotto. Il secondo: la CGIL parte dalle condizioni materiali dei lavoratori e ne vuole preservare l’unità in una vertenza così delicata. La frammentazione sindacale e politica del territorio rischia di compromettere il futuro dell’industria a Brindisi».

 

Massimo Di Cesare

Segretario generale

CGIL Brindisi

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