Ostuni è davvero più libera? -di Pino De Luca-
giovedì 2 aprile 2009

Ostuni, qualche anno fa, fu teatro di una campagna mediatica per uno spiacevole evento: alla Sig.ra Cancellieri fu sottratto da alcuni mariuoli un bracciale da settemila euro. Non vi dico le urla, le offese sui giornali patinati che si addicono a signore come la Cancellieri. Interventi sulla legalità sull’Africa e amenità del genere. Il bracciale fu ritrovato e pace fu fatta. Qualche mese dopo, per circa un anno, nella città bianca una sequenza di atti criminali ha campeggiato sui giornali locali, attentati, avvisi, sparatorie, minacce insomma il pout pourrie solito che ogni tanto si scatena nei comuni delle nostre zone.


Un anno dopo si sposta la DDA di Lecce e quattro mandati di cattura vengono emessi per quattro vecchie conoscenze delle corti penali. Pregiudicati tutti, molte volte qualcuno. Lo statino delle accuse racconta di una sfilza di reati da brivido (dall’associazione mafiosa all’estorsione, alla violenza privata, all’incendio e così via ..). Se una parte delle accuse (basterebbe l’estorsione e l’associazione mafiosa) fosse confermata in giudizio difficilmente per i prossimi dieci anni Ostuni rivedrebbe quelle facce in giro per la città.


Non so se questo accadrà, cercherò di vivere finché non avrò verificato. Quello che so è che questi quattro individui sembra avessero la forza di mettere in ginocchio una città, minacciando imprenditori, politici e professionisti. E mi stupisce che basti così poco per mettere in apprensione una comunità onesta e laboriosa, tanto da dover scomodare la Direzione Distrettuale Antimafia. Viviamo davvero in una società complessa, forse troppo complessa, bastano dei granellini di sabbia per inceppare meccanismi di produzione e riproduzione di felicità e serenità.


Va fatto un plauso, comunque, agli operatori delle forze dell’ordine e della magistratura inquirente. A Ostuni, a breve, ci saranno le elezioni comunali e le presenze mafiose, durante le elezioni, possono essere un notevole fattore destabilizzante. Magari i candidati sindaci, nel loro programma, metteranno tutti una clausola: il Comune si costituisce parte civile in tutti i processi che coinvolgono persone che, con i loro atti criminali, infangano il buon nome della città. Così almeno una parte dei soldi frutto di atti criminosi torna a disposizione dei cittadini che li hanno subiti.


Certo che bisogna essere cauti prima di esprimere giudizi, il garantismo è importante, nessuno è colpevole fino al terzo grado di giudizio, nemmeno i quattro della banda.


Infatti, nel novembre 2004, a partire proprio da Ostuni, fu “disarticolata” una banda raccontata come ben più ampia, feroce ed organizzata. Il fatto è che, in processo, proprio due settimane or sono, il dibattimento ha decretato l’assoluzione di tutti gli imputati tranne che di un poveraccio, condannato a sei mesi di detenzione.
Speriamo che stavolta gli inquirenti abbiano visto giusto, così Ostuni sarà più tranquilla e nessuno subirà arresti e galera pur essendo innocente.


Pino De Luca (pino_de_luca@alice.it)