L'Amministratore Unico della BMS ha annunciato la decisione dell'INPS di Brindisi di negare il Fondo di Integrazione Salariale (FIS) richiesto per i dipendenti della società.
Questa notizia ha gettato un'ombra di incertezza sul futuro dell'azienda e dei suoi lavoratori, già provati da una crisi profonda.
La società, con il supporto del Comune, ha immediatamente avviato un ricorso gerarchico, sottolineando gravi criticità nella decisione dell'INPS, tra cui una presumibile violazione delle norme sul giusto procedimento e una paventata erronea interpretazione della normativa sulla composizione negoziata.
In risposta a questa situazione drammatica, domattina una delegazione mista, composta da rappresentanti politici e della struttura comunale, si recherà presso la sede dell'INPS per chiedere la revoca in autotutela del provvedimento.
Il Fondo di Integrazione Salariale (FIS), al centro della vicenda, è parte dei fondi di solidarietà regolati dagli articoli 26 e seguenti del decreto legislativo n. 148/2015. Questi fondi mirano a sostenere il reddito in caso di sospensione o cessazione dell'attività lavorativa. Attraverso tali strumenti, vengono erogate prestazioni emergenziali e, in alcuni casi, viene facilitata la maturazione del diritto alla pensione.
L'attesa è carica di tensione, mentre i lavoratori e le loro famiglie restano sospesi nell'incertezza.