Ieri 27 dicembre, in videoconferenza, la segreteria del Partito Democratico di Civitavecchia e il direttivo del Partito Democratico di Brindisi si sono incontrati per discutere una collaborazione strategica volta a fronteggiare le sfide della decarbonizzazione. Presenti all’incontro il segretario provinciale del PD di Brindisi Francesco Rogoli, l’assessore al lavoro del Comune di Civitavecchia Piero Alessi e il consigliere regionale pugliese Maurizio Bruno.
Questa iniziativa segna l’inizio di un dialogo strutturato tra due città che, negli ultimi cinquant’anni, hanno rappresentato il cuore pulsante della produzione energetica italiana da fonti fossili, contribuendo a circa il 25% della produzione nazionale. Tuttavia, questo ruolo ha lasciato segni profondi: un’incidenza di malattie superiori alla media nazionale, degrado ambientale e un’economia locale vulnerabile alla transizione verso le rinnovabili.
La sfida della riconversione
Con la chiusura delle centrali a carbone prevista entro il 2025, Brindisi e Civitavecchia rischiano di affrontare un vuoto economico e industriale. Mentre Enel continua a concentrare i propri investimenti globali in energie rinnovabili, i rappresentanti del PD di entrambi i territori denunciano l’assenza di un piano di riconversione concreto e la scarsa partecipazione delle realtà locali nei processi decisionali, nonostante il governo abbia istituito un tavolo interministeriale.
Le dichiarazioni
«Civitavecchia e Brindisi non possono essere lasciate sole. Abbiamo dato tanto al Paese e ora meritano attenzione e investimenti per un futuro sostenibile», ha dichiarato Enrico Luciani, segretario del PD di Civitavecchia.
Francesco Cannalire, segretario del PD di Brindisi, ha aggiunto: «La transizione ecologica non è solo una necessità, ma un’opportunità storica per ripensare il modello di sviluppo. Vogliamo diventare un esempio nazionale, dimostrando che sostenibilità e lavoro possono convivere.»
Prossimi passi
I circoli PD di Civitavecchia e Brindisi richiederanno a gennaio un incontro con Elly Schlein, segretaria nazionale del PD, per portare le loro istanze al centro dell’agenda politica nazionale. L’obiettivo è chiaro: evitare che questi territori, protagonisti del passato energetico italiano, diventino vittime collaterali della transizione ecologica, trasformandoli invece in modelli virtuosi di sviluppo sostenibile.
Con una strategia condivisa, Civitavecchia e Brindisi sono pronte a dimostrare che la transizione ecologica può essere una sfida vinta grazie a investimenti mirati, giustizia sociale e una visione lungimirante.