Servizi socio-sanitari: la ASL manca di una visione, la politica è assente. A farne le spese sono i lavoratori del settore sanitario e i cittadini più fragili.
mercoledì 11 dicembre 2024

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Fabrizio Caliolo, Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

 

La civiltà e la qualità di vita si misura dai servizi essenziali resi ai cittadini e da questo punto di vista la provincia di Brindisi vive una condizione fortemente critica.

Ci riferiamo, in questa occasione, a servizi come l’ADI - Assistenza Domiciliare Integrata - parte dei conosciutissimi LEA - Livelli Essenziali di Assistenza - che la Sanità Pubblica ha il dovere di garantire ai più fragili. Servizi delicati che per la loro natura dovrebbero essere erogati in modo diretto dalla Azienda Sanitaria e che invece, qui a Brindisi, sono appaltati a Cooperative private a costi onerosissimi. A pagarne le spese sono i lavoratori di queste realtà private, costretti a condizioni sacrificanti mentre i loro datori di lavoro, gli imprenditori sociali destinatari degli appalti, aumentano sempre più i margini di profitto come dimostrano i sempre nuovi investimenti che avviano di anno in anno.

La stessa ASL, inoltre, non sempre vigila in modo puntuale sulla gestione dei servizi e sul benessere dei lavoratori impiegati, nonostante la vigilanza sia una delle clausole del Contratto di Affidamento del servizio. A titolo di esempio: è molto frequente che ai lavoratori del servizio ADI vengano assegnati diversi assistiti a cui offrire servizio a domicilio. Ogni lavoratore è chiamato ad assistere giornalmente un certo numero di pazienti, calcolati in considerazione dei tempi necessari all’assistenza vera e propria e alla percorrenza del tragitto da un assistito al successivo. Questo tempo di “transito” è stimato in 10 minuti. Tuttavia se il paziente appena servito si dovesse trovare in un punto molto lontano dal successivo, pensiamo a grossi centri urbani come il comune capoluogo, calcolando il traffico ed il tempo per i parcheggi per niente agevoli, i tempi di transito raddoppierebbero mentre contrattualmente rimangono riconosciuti sempre e solo i «10 minuti». A rimetterci sono i lavoratori che devono garantire in quelle ore quel determinato numero di pazienti e se non ci riescono – come è frequente – non è riconosciuto loro alcun supplemento. Nel recente passato non veniva riconosciuto nemmeno il rimborso del ticket parcheggio o i reali costi del carburante, calcolato in modo approssimativo e forfettario. Inoltre anche il reperimento dei farmaci necessari alla terapia – spesso carenti - è scaricato sul singolo lavoratore e chi non riesce… si arrangia da sé. Uno scandalo che diventa inaccettabile se si considera che quanto questi lavoratori socio-sanitari hanno organizzato azioni di protesta o di sciopero per la modifica dei Contratti di settore la ASL non ha avviato alcun percorso o Tavolo per ascoltare le loro ragioni. Eppure proprio questi lavoratori consentono alla ASL di soddisfare uno dei LEA - Servizi Essenziali obbligatori per Legge.

La soluzione più equa – che il Sindacato nuovamente rilancia – è quella della internalizzazione del Servizio in ASL. È un servizio che vale svariati milioni di euro e che richiede figure specializzate come Fisioterapisti, Medici, Infermieri e OSS tutte figure presenti nei Contratti della Sanità Pubblica. I costi totali sarebbero di certo inferiori all’ammontare dei diversi affidamenti a Società private con il vantaggio di lavoratori garantiti da contratti corretti e non più costretti ad ingiustizie plateali come oggi. È una questione di corretta e virtuosa gestione dei denari pubblici – tasse dei cittadini! – e ancor più di tutela del lavoro e di garanzia di qualità di servizio a cittadini deboli e fragili.

Ma l’ADI non è l’unica grana della Sanità brindisina. Il Sindacato, solo per citarne una, attende ancora la convocazione della Cabina di regia per portare a termine il percorso sulle Liste di attesa per le prestazioni sanitarie. Un tema urgente che coinvolge migliaia di brindisini in necessità. Il Direttore Generale della ASL dialoga volentieri con il potere: spesso in Comune, presente in Consiglio Comunale, risponde alla politica mentre non sembra avere fra le sue priorità il dialogo con le Organizzazioni Sindacali.

Il Sindacato insisterà con le proprie richieste alla Direzione della ASL di Brindisi, certi di difendere lavoratori e cittadini di questo territorio, in modo forte e deciso su temi essenziali come la Sanità Pubblica e di tracciare soluzione e percorso per il beneficio dell’intero territorio.

 

 

Coordinatore Provinciale UIL Brindisi

Fabrizio Caliolo

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