È stata una denuncia anonima a innescare l’inchiesta che oggi porta un collaboratore scolastico di una scuola della provincia di Brindisi a processo con l’accusa di violenza sessuale aggravata su una minore. Il caso, che risale a tre anni fa, è stato ora rimandato a giudizio dal giudice dell’udienza preliminare Stefania De Angelis, con il pubblico ministero Livia Orlando che ha diretto le indagini e coordinato la raccolta delle prove.
Secondo l’accusa, l’uomo, attualmente agli arresti domiciliari, avrebbe abusato della giovane in diverse occasioni all’interno dell’edificio scolastico. La madre della vittima, che ha scelto di costituirsi parte civile assistita dall’avvocato Vito Cellie, ha avviato la denuncia subito dopo essersi rivolta ai servizi sociali locali, a cui si era già rivolta per un supporto, in seguito all’emergere di segni di disagio nel comportamento della figlia.
L’inchiesta è stata approfondita anche grazie a un incidente probatorio richiesto dal pm, che ha permesso di fissare in modo definitivo le dichiarazioni della minore e alcuni riscontri raccolti dai carabinieri. Questo procedimento, infatti, consente di acquisire testimonianze sensibili in condizioni di protezione per la vittima, senza esporla a ulteriori traumi durante il processo.
Le accuse mosse contro il collaboratore scolastico rimangono gravi e toccano il delicato ambito della fiducia che le famiglie ripongono negli istituti scolastici. Il dibattimento si aprirà nelle prossime settimane e verranno analizzate nel dettaglio le prove raccolte durante l’indagine. L'udienza rappresenta un momento di svolta per la comunità locale, che ha seguito il caso con apprensione, ed è ora in attesa di giustizia.