Venerdì 20 marzo, alle 17,30, presso la Sala delle conferenze della Biblioteca comunale di Ostuni, il Gruppo consiliare del Partito Democratico della Regione Puglia, ha organizzato un dibattito per presentare e approfondire con gli operatori e la cittadinanza le importanti novità sul “Piano della Costa e l’Organizzazione turistica regionale”.
All’incontro parteciperanno: il consigliere regionale del PD, Giuseppe Romano, l’assessore regionale al Demanio e Patrimonio, Guglielmo Minervini, l’assessore regionale al Turismo e Industria Alberghiera, Massimo Ostillio, il sindaco di Ostuni, Domenico Tanzarella e il dirigente regionale del settore demanio e patrimonio Michele Loffredo
LETTERA APERTA di Giuseppe ROMANO - Uff. Presid. gruppo PD Regione Puglia
Al Vice Presidente Giunta Regionale
Assessore allo Sviluppo economico
Dr. SANDRO FRISULLO
Pregiatissimo,
mi scuso per la irritualità della iniziativa, ma ritengo doveroso avanzarLe qualche suggerimento, proprio nella imminenza della approvazione del bilancio della Regione Puglia, che potrebbe completare il già notevole sforzo che la Giunta Vendola sta compiendo per fronteggiare una crisi dalle dimensione e dai risvolti inquietanti.
Importanti gli ultimi provvedimenti a sostegno della disoccupazione in generale e di quella femminile in particolare, come il vuocher di servizio per i redditi bassi, gli incentivi alla stabilizzazione della condizione di precarietà lavorativa, i percorsi di riqualificazione; queste risorse dedicate, secondo le personali conoscenze, toccheranno situazioni particolarmente gravi che difficilmente sarebbero rientrate nella platea dei potenziali destinatari del sostegno pubblico.
Però a me preme trattare di un’altra misura già a regime, anche alla luce della richiesta inoltrata dalla Presidente di Confindustria al Governo a proposito di incentivi percepibili in tempi rapidi.
Si tratta della linea di intervento 6.1 dell’asse VI del por 2007-2013 che definisce “l’accesso ai contributi a favore di cooperative di garanzia e consorzi fidi per la dotazione di fondi rischi diretti alla concessione di garanzie…”, per un ammontare complessivo di 50 milioni di euro.
Lo schema di avviso che consente l’accesso ai contributi, non poteva non tenere conto dei vincoli posti dalle direttive comunitarie che, a partire da Basilea 2000, hanno inteso semplificare la platea di questi strumenti di accesso al credito agevolato portandoli verso la funzione di “sportello bancario territoriale” integrativo al sistema bancario vigente.
Si spiega così il vincolo minimo dei 3000 soci, il volume di impieghi superiore a 10 milioni di euro già posseduti con l’ultimo bilancio, mentre la possibilità che viene data, per il raggiungimento di tali requisiti attraverso la fusione tra confidi, rende chiaro l’obiettivo della semplificazione del mercato di riferimento.
Ma i consorzi fidi, per esperienza personale, sono anche relazioni, conoscenza diretta delle condizioni aziendali, erogazione di prestiti anche sull’affidamento morale del richiedente; e spesso tali erogazioni sono la risposta concreta ad azioni di rientro richieste dal sistema bancario.
Occorre allora diversificare il sostegno, ponendosi il problema di come aiutare anche la dimensione micro del sistema dei consorzi fidi pugliese che magari resiste alla fusione.
E vengo alla proposta: perché non reperire, con fondi ordinari di bilancio, un milione di euro da destinare ai fondi rischi dei consorzi fidi che non parteciperanno alla linea di intervento 6.1 dell’asse VI?
Identica proposta va estesa alle Amministrazioni provinciali pugliesi, con stanziamenti sicuramente inferiori e sempre finalizzati al sostegno della dimensione aziendale della micro impresa, del commercio e del lavoro autonomo.
Non sempre le fusioni, gli accorpamenti, i consorzi di secondo grado si rivelano accessibili a quelle dimensioni aziendali piccolissime che rimangono ancora oggi una ricchezza ed una peculiarietà del sistema produttivo pugliese.
Bari, lì 17 marzo 2009
Giuseppe ROMANO - Uff. Presid. gruppo PD Regione Puglia