BRINDISI, CRISI INDUSTRIALE - Eni-Versalis ha confermato la chiusura dell'impianto di cracking di Brindisi, accompagnata da un ambizioso piano di riconversione industriale che prevede nuovi investimenti. L'annuncio, fatto a Roma durante la presentazione del piano industriale, ha coinvolto sindacati e stakeholder. Alla base della decisione, la crisi del settore chimico di base, segnato da alti costi energetici e sovraccapacità produttiva, che ha reso l’attività non più competitiva.
La nuova strategia per il sito di Brindisi include la costruzione di un impianto per la produzione di accumulatori stazionari e un altro dedicato al riciclo meccanico dei materiali. Questi progetti rispondono agli obiettivi nazionali e internazionali di sostenibilità e transizione energetica.
Nonostante le tempistiche non siano ancora definite, Eni ha assicurato che gli investimenti per la riconversione e la chiusura del cracking procederanno di pari passo, garantendo una transizione graduale e pianificata. Versalis ha sottolineato che non ci saranno impatti sull’occupazione, ma anzi, si prevede un aumento dei posti di lavoro nel medio termine, senza ricorrere a strumenti di sostegno al reddito.
Per monitorare il processo e discutere i dettagli dello stabilimento di Brindisi, sono previsti incontri aziendali, e sarà convocato un Tavolo Ministeriale per coinvolgere il Governo. L’obiettivo è garantire uno sviluppo sostenibile per la comunità locale e rilanciare l’intero settore.