Continua l’agitazione dei direttori del Ministero della Giustizia. Dopo la manifestazione che ha visto il 10 settembre confluire a Roma, innanzi alla Cassazione, circa 600 direttori (più di un terzo del totale), il Coordinamento Nazionale Direttori Giustizia ha proclamato uno sciopero nazionale della categoria.
Al centro della protesta la difesa del proprio profilo professionale messo in discussione dall’ultima bozza di Contratto Collettivo Integrativo sottoposto ai sindacati e la richiesta di ingresso nell’AREA delle Elevate Professionalità (la quarta area) di prossima istituzione nel comparto giustizia.
Da registrare, oltre all’ampio risalto dato dai mass media alla manifestazione romana, la solidarietà alla causa dei direttori fornita, anche se con diversi accenti, da ANM, Associazione Dirigenti Giustizia, Cassa Cancellieri, decine di vertici di uffici giudiziari (di primo e secondo grado), politica (maggioranza e opposizione) con ben sei diverse interrogazioni parlamentari.
Nella convinzione dell'importanza del ruolo dei direttori per il buon andamento degli uffici giudiziari ed in difesa dello stesso, allo sciopero nazionale proclamato per il 20 settembre dal Coordinamento Nazionale Direttori della Giustizia, aderiscono tutti i dieci direttori in servizio presso il Tribunale, la Procura ed il Giudice di Pace di Brindisi.