Un pomeriggio di ordinaria amministrazione si è trasformato in un drammatico confronto a Brindisi. Un 29enne somalo, armato di due coltelli a lama lunga circa 30 centimetri, ha seminato il panico in via Provinciale San Vito, nei pressi del dormitorio per migranti.
L'episodio, avvenuto intorno alle 14:30 di sabato 7 settembre, ha richiesto l'intervento tempestivo della polizia. Gli agenti della Sezione Volanti, giunti sul posto, si sono trovati di fronte a una scena di estrema tensione: il giovane, in evidente stato d'agitazione, brandiva i coltelli minacciando i passanti.
Per garantire la sicurezza dei cittadini e dei colleghi, i poliziotti hanno subito isolato la zona e tentato di placare l'uomo. Tuttavia, di fronte al suo atteggiamento aggressivo e alla minaccia concreta di un'aggressione, gli agenti sono stati costretti a far uso del taser.
Il primo dardo sparato non ha sortito l'effetto sperato. Solo al secondo colpo, il giovane è caduto a terra, consentendo agli agenti di immobilizzarlo e disarmarlo. Il 29enne, già noto alle forze dell'ordine per precedenti analoghi, è stato arrestato con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale e condotto in carcere.
L'utilizzo del taser, uno strumento innovativo e non letale, si è rivelato in questo caso provvidenziale, consentendo di neutralizzare un individuo pericoloso senza ricorrere all'uso di armi da fuoco.