Decarbonizzazione Brindisi: interrogazione parlamentare depositata dall’on Claudio Stefanizzi (Pd)
mercoledì 4 settembre 2024

BRINDISI - DECARBONIZZAZIONE - Il Partito Democratico ha diffuso il testo di un'interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Claudio Stefanazzi riguardante lo stallo del tavolo ministeriale sulla decarbonizzazione a Brindisi. L'interrogazione esprime preoccupazione per il rischio di un ritorno della criminalità organizzata, aggravato dalla crisi economica e sociale che affligge il territorio, come denunciato dal Procuratore capo di Brindisi, Antonio De Donno. L’obiettivo dell'interrogazione è sollecitare l'attenzione di tutte le Istituzioni, sia locali che nazionali, per individuare al più presto un percorso comune di soluzione.

 

Questo il testo dell'interrogazine:


“On. Claudio Michele Stefanazzi
Al Ministro delle Imprese e del Made in Italy. Per sapere – premesso che:
come noto, Enel ha annunciato la dismissione della centrale ‘Federico II’ di Cerano a Brindisi entro il 2025;
se, da un lato, la chiusura dello stabilimento rappresenta una buona notizia per l’ambiente, dall’altro costituisce un rischio economico e occupazionale molto preoccupante per un’area già al centro di diverse crisi industriali;
sin dall’annuncio di Enel, la Regione Puglia e le parti sociali hanno richiesto all’azienda di farsi carico di un progetto di reindustrializzazione del sito capace di assorbire la forza lavoro diretta e indiretta;
da mesi, come denunciato dai consiglieri PD del Comune di Brindisi, il tavolo ministeriale per la decarbonizzazione del sito è sostanzialmente fermo;
a fronte delle promesse fatte in più occasioni dal Ministro in indirizzo, né da esponenti del Governo, né da Enel sono pervenute proposte in grado di alleviare le preoccupazioni dei lavoratori e delle imprese dell’indotto;
occorre ricordare che la comunità brindisina ha pagato un prezzo altissimo, in termini di salute e ambiente, proprio a causa della presenza della centrale sul suo territorio per quarant’anni;
come ha inteso ribadire il Procuratore capo di Brindisi, dott. Antonio De Donno, in una recente intervista, la recrudescenza di fenomeni di stampo mafioso nell’area suggerisce la possibilità che i clan possano approfittare della persistente crisi sociale ed economica del territorio. -: se e quali iniziative intenda intraprendere per sbloccare l’impasse in cui è piombato il tavolo ministeriale e favorire l’individuazione di soluzioni tali da scongiurare le ripercussioni occupazionali ed economiche della chiusura ormai prossima della centrale Enel di Brindisi.”

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