I lavoratori della Sir possono tirare un sospiro di sollievo grazie a un accordo raggiunto oggi presso la Prefettura di Brindisi. L'accordo prevede che 20 dipendenti saranno messi in cassa integrazione con uno stipendio pari a quello dei colleghi attivi, mentre i rimanenti 50 continueranno a lavorare fino a dicembre 2024, unendosi poi ai primi. La cassa integrazione terminerà per tutti nel luglio 2025. Inoltre, quattro dipendenti lasceranno l'azienda con un piano di esodo incentivato.
L'accordo è stato mediato con successo dal prefetto Luigi Carnevale, il questore Giampietro Lionetti e il presidente della task force regionale Leo Caroli, e ha ricevuto un'ampia approvazione da sindacati e Confindustria.
Nonostante le divergenze, i sindacati sono rimasti uniti, con il segretario generale della CGIL Brindisi, Antonio Macchia, che ha espresso soddisfazione per il risultato ottenuto. Anche Roberto Aprile, segretario del Cobas, ha mostrato cautela, evidenziando la necessità di ulteriori sforzi per proteggere l'indotto.
Le discussioni proseguiranno lunedì presso Confindustria Brindisi per definire ulteriormente l'accordo. Questo risultato segna un passo iniziale importante in una vertenza complessa, legata anche alla prossima chiusura della centrale di Cerano nel 2025, una questione su cui il ministro Pichetto Fratin ha recentemente espresso posizioni.
L'onorevole Mauro D'Attis ha commentato il risultato come un epilogo positivo per la vertenza Sir di Brindisi; questa la sua nota uffciale: "La vertenza Sir di Brindisi giunge ad un epilogo positivo grazie all’importante opera di coordinamento del prefetto di Brindisi Luigi Carnevale e alla collaborazione da parte di tutti gli attori coinvolti: Enel, impresa, sindacati e confindustria.
Il passaggio di oggi - continua D'Attis - restituisce un po’ di serenità a tutti, ma non ci allontana dalla responsabilità di trovare una soluzione definitiva non solo per questa vicenda, ma per l’intero complesso industriale di Brindisi. Come ho già avuto modo di dire è certamente importante il lavoro del Comitato per la decarbonizzazione con le diverse proposte di investimento industriale già presentate per Brindisi. Occorre, però, un intervento deciso e determinato del Governo nazionale e di quello regionale.
Anche Enel non può essere libera da impegni con il territorio. -Conclude il deputato - Di questo sono personalmente convinto e continuerò a seguire l’intero percorso con estrema attenzione”.