CGIL BRINDISI SU AUOTNOMIA DIFFERENZIATA - La promulgazione della legge sull’autonomia differenziata da parte del Presidente della Repubblica è un grave colpo per la provincia di Brindisi e per tutto il Mezzogiorno. In un momento storico in cui il nostro territorio è già afflitto da numerose crisi economiche e sociali, questo provvedimento rischia di peggiorare ulteriormente una situazione già critica.
A Brindisi, stiamo vivendo una fase di profonda crisi. La decarbonizzazione ha portato alla chiusura di impianti industriali, mettendo in ginocchio interi settori produttivi. Il settore chimico, un tempo fiorente, è in declino, con un drastico calo delle attività e conseguenti licenziamenti. Anche il settore metalmeccanico non è immune a questa crisi, con numerose aziende che hanno ridotto la produzione o, peggio, chiuso i battenti. Queste crisi hanno un impatto devastante sull’occupazione, con migliaia di lavoratori che perdono il loro posto di lavoro e le loro famiglie che si trovano in difficoltà economiche sempre maggiori.
Ma non è solo l’industria a soffrire. Settori fondamentali come la sanità e l’istruzione, già in condizioni precarie, rischiano di essere ulteriormente penalizzati dall’autonomia differenziata. La sanità pugliese, già segnata da carenze strutturali e da una cronica mancanza di personale, vedrà peggiorare i propri servizi. Le scuole, soprattutto quelle situate nelle aree più interne e svantaggiate, saranno ulteriormente penalizzate, con un accesso sempre più difficile ai servizi educativi e un peggioramento della qualità dell’istruzione offerta.
Questa decisione è antistorica e ideologica. Si tratta di un mercimonio politico tra Lega e Fratelli d’Italia, che scambiano questo provvedimento per il presidenzialismo. È una decisione che impoverisce il Sud, provocando una crisi su vari settori e un gravissimo impatto sociale. A Brindisi, lo spopolamento è una realtà da anni. Giovani e famiglie intere lasciano la nostra terra in cerca di condizioni migliori, lavoro e futuro. Il rischio di desertificazione del territorio è concreto e allarmante. La gente parte perché qui non trova opportunità, e il governo non solo non fa nulla per attenuare queste tendenze negative, ma accelera sull’autonomia differenziata, spaccando ulteriormente il Paese.
I dati forniti dall’Istat e da Bankitalia dipingono un quadro drammatico. Le differenze tra Nord e Sud in termini di servizi essenziali, come sanità, istruzione e trasporti, sono enormi. Nel Mezzogiorno, l’accesso agli edifici scolastici è problematico, con un numero significativo di scuole che possono essere raggiunte solo con mezzi privati. La Calabria e la Sicilia presentano valori pessimi per quanto riguarda l’erogazione dell’acqua, con interruzioni di servizio che superano di gran lunga la media nazionale. In Campania, l’accesso ai servizi essenziali è difficile per quasi il doppio delle famiglie rispetto alla media italiana.
La crisi economica sta determinando la desertificazione di Brindisi e del Mezzogiorno. Le prospettive per il futuro non sono rosee, con una riduzione del 20% della forza lavoro prevista nei prossimi vent’anni a causa della denatalità e dell’invecchiamento della popolazione. Questo rende ancora più urgente la necessità di politiche che sostengano lo sviluppo economico e sociale del Sud, invece di misure che ne accentuano le disuguaglianze.
È vergognoso che i parlamentari del Sud, e in particolare il ministro del Sud, non si siano ribellati a questo disegno di legge. Hanno approvato una norma che penalizza gravemente il loro stesso territorio, tradendo le aspettative e i bisogni dei loro elettori. La mancanza di una loro ferma opposizione è inaccettabile e dimostra una totale insensibilità verso i problemi reali del Sud.
La Cgil di Brindisi è pronta a dare battaglia. Aspettiamo le indicazioni dalla Cgil nazionale per articolare una stagione di lotta attraverso una campagna di raccolta firme e con tutti gli strumenti di legge disponibili. Non lasceremo che questo provvedimento passi inosservato. Difenderemo i diritti dei cittadini e l’unità del nostro Paese con tutte le nostre forze.
Antonio Macchia
Segretario Generale Cgil Brindisi