BRINDISI - Ieri, giovedì 13 giugno, la città si è divisa tra la cena ufficiale dei leader del G7 al Castello Svevo e la manifestazione di dissenso in Piazza Vittoria dove, centinaia di cittadini e attivisti per la pace e l’ambiente si sono riuniti per protestare contro le politiche dei grandi della Terra, in un evento chiamato “Cena dei poveri”.
La manifestazione, promossa dal coordinamento “No G7” e guidata da Roberto Aprile, segretario provinciale del sindacato Cobas, ha visto la partecipazione di diverse persone unite contro le “politiche di guerra” discusse al summit. Tra gli slogan più in vista, un chiaro «No alla terza guerra mondiale» ha echeggiato per le strade della città.
I manifestanti hanno cenato insieme, condividendo prodotti tipici pugliesi come friselle e couscous, in un momento di comunanza e solidarietà. Roberto Aprile ha criticato aspramente i «50 miliardi di euro» che, a suo dire, saranno destinati a Zelensky per la guerra in Ucraina. “Confidiamo nella presenza del Papa per smorzare i toni e dare voce a un’opposizione più ampia”, ha dichiarato.
Oltre alla guerra, i temi al centro delle proteste includevano la crisi climatica, le violazioni dei diritti umani – con particolare riferimento alla Palestina e al Kurdistan – e la gestione dell’immigrazione. I manifestanti hanno chiesto ai leader del G7 di agire per un mondo più giusto e sostenibile, evidenziando la necessità di un cambiamento radicale nelle politiche globali.
Un simpatico fuori programma ha visto l’arrivo dei volontari dell’associazione ambientalista Debt for Climate dalla Germania. Con un cavallo di Troia di legno, assemblato sul posto, hanno voluto simbolicamente unire l’impegno per l’ambiente con la causa degli anti G7, arricchendo la manifestazione di un elemento creativo e simbolico.
Nonostante la portata della protesta, l’evento si è svolto in un clima di alta cordialità e comunanza, senza registrare alcuna tensione. La “Cena dei poveri” è stata un esempio di come il dissenso possa esprimersi in modo pacifico e costruttivo, offrendo un’alternativa alle politiche dominanti e portando avanti un messaggio di speranza e unità.