Ceglie Messapica: secondo Amati "la vicenda del centro di riabilitazione del San Raffaele sta assumendo profili inquietanti."
giovedì 6 giugno 2024

Pubblichiamo le dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.

“Non so se si sta notando, ma la vicenda del centro di riabilitazione del San Raffaele di Ceglie Messapica sta assumendo profili inquietanti. Quattro parlamentari del centrodestra, non pugliesi (Cesa, Ciocchetti, Biancofiore, Nevi), scrivono interrogazioni e interpellanze a vari ministeri per sabotare la legge regionale d’internalizzazione del servizio, mentre tacciono tutti i pugliesi di maggioranza e di opposizione. Eppure difendere e rilanciare la sanità pubblica pugliese dovrebbe essere per tutti loro una priorità e una delle caratteristiche culturali di PD, Cinque stelle, sinistra varia, Azione, Italia Viva, ecc…


Che aspettano a dire una parola per evitare la strumentalizzazione politica di una decisione sacrosanta del Consiglio regionale, ossia quella d’internalizzare il servizio, arrivata già troppo tardi? Basti parlare con tutti i lavoratori e le famiglie dei pazienti, guardando negli occhi le persone in stato vegetativo o con coscienza minima, per rendersi conto di tutte le problematiche oggi presenti in quella struttura.


Partita come sperimentazione gestionale, con durata limitata e in vista di un partenariato pubblico-privato, ovviamente mai avviato, sono 24 anni che si cincischia (basti leggere gli atti) per evitare di togliere alla fondazione San Raffaele un servizio che dovrebbe essere pubblico, in una struttura pubblica e per prestazioni rientranti nei LEA. E su quest’ultimo punto basti pensare che a rigore, proprio perché regione in piano operativo, dovremmo fare di tutto per riportare nella gestione pubblica tutte le prestazioni, considerato che le tariffe ministeriali riconosciute al San Raffaele remunerano anche il profitto del privato e quindi superano i costi vivi delle prestazioni sopportati dalla ASL. E questo lo dico nella speranza di osservare un dibattito pubblico fornito di un po’ di logica.


Mi appello, dunque, a tutti i parlamentari affinché prendano posizione in favore della sanità pubblica e della qualità delle prestazioni, oggi molto discutibile. Nei prossimi giorni invierò alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e ai Ministri interessati una relazione documentata su tutto ciò che è accaduto negli anni e su ciò che sta accadendo in queste ore, anche su profili sconosciuti ai più, affinché sia sancita non tanto la ovvia congruità costituzionale della legge regionale, sollevata per dare più tono al rumore, quanto la necessità da parte dei ministeri, in coerenza con la procedura di affiancamento, d’incoraggiare il percorso per raggiungere gli obiettivi di risanamento assistenziale ed economico assegnati alla Puglia.

E lo sappiano tutti i pifferi di montagna: quando si va per suonare si rischia di essere suonati.”

 
 
 

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