PUGLIA, COLDIRETTI - Il 2023 ha visto un notevole balzo nelle vendite all'estero dei prodotti agricoli made in Puglia, trainati dai beni simbolo della Dieta Mediterranea, quali olio, ortofrutta e vino, che occupano i primi posti nella classifica dei prodotti pugliesi più esportati.
L'analisi condotta dalla Coldiretti Puglia sui dati Istat relativi al commercio estero ha evidenziato performance straordinarie nel comparto agroalimentare, con aumenti significativi soprattutto nell'olio extravergine di oliva, nella frutta e verdura lavorate e conservate, e nel vino.
Le esportazioni del Made in Italy trovano sostegno principalmente nei prodotti base della dieta mediterranea, con l'olio pugliese in evidenza con un aumento del 25%, seguito dalla frutta e verdura trasformate e conservate con un incremento del 18%, e dal vino con un aumento del 5%. Tuttavia, rimane ancora un pesante deficit produttivo in settori cruciali come carne, cereali e colture proteiche per l'alimentazione animale negli allevamenti.
La Puglia vanta un totale di 60 Cibi e Vini certificati DOP IGP, occupando l'ottavo posto in Italia per prodotti DOP IGP STG. L'economia pugliese trae beneficio dai prodotti DOP e IGP, con un valore di 678 milioni di euro, di cui il comparto vitivinicolo rappresenta il 93,1%.
Per sostenere il trend di crescita dell'enogastronomia Made in Italy, è essenziale intervenire sui ritardi infrastrutturali, potenziando le connessioni tra Nord e Sud del Paese e con il resto del mondo via mare e ferrovia ad alta velocità. Coldiretti Puglia sottolinea l'importanza di sfruttare le opportunità del Pnrr per modernizzare la logistica nazionale, vitale per incrementare le opportunità di esportazione.
Inoltre, per favorire l'espansione sui mercati internazionali, è cruciale agire contro la contraffazione alimentare e proteggere i prodotti italiani da pratiche sleali. L'organizzazione sottolinea la necessità di migliorare le infrastrutture di trasporto e promuovere l'internazionalizzazione delle imprese, valorizzando il ruolo dell'ICE e il supporto delle ambasciate.
Infine, Coldiretti evidenzia l'impatto negativo di fenomeni come la guerra commerciale, le sanzioni e gli embarghi, che ostacolano gli scambi internazionali e favoriscono il protezionismo. Anche l'introduzione di etichette ingannevoli e sistemi di valutazione nutrizionale discutibili come il Nutriscore minacciano le eccellenze del Made in Italy, escludendo dalla dieta alimenti genuini a favore di prodotti artificiali.