BRINDISI - Il Tribunale di Brindisi ha emesso un pronunciamento significativo riguardante il fermo amministrativo della nave Ocean Viking, operata dalla ONG SOS MEDITERRANEE, avvenuto il 9 febbraio dopo l'arrivo nel porto di Brindisi con a bordo 261 migranti. Il tribunale ha accolto il ricorso presentato dai legali della ONG in via cautelare, sospendendo l'efficacia del fermo. Inoltre, il giudice ha riconosciuto il danno provocato dalla sospensione delle operazioni di soccorso, sottolineando l'importanza di tali attività nel rispetto dei valori costituzionali e del diritto internazionale. È stato sollevato il dubbio sulla competenza delle autorità italiane riguardo agli eventi in acque internazionali, evidenziando una presunta mancanza di presupposti nel decreto Piantedosi e la mancata verifica da parte delle autorità italiane sulla ricostruzione dei fatti presentata da SOS MEDITERRANEE.
La discussione sulla legittimità del provvedimento è stata rinviata al 14 marzo. Sarebbero state violate le leggi circa il mancato rispetto delle indicazioni della Guardia Costiera libica e il divieto di fare salvataggi multipli.
Così ha scritto il Tribunale: “L’opposizione appare sostenuta da un fumus di fondatezza in ordine alla possibile carenza di competenza di accertamento e sanzionatoria in campo alle autorità amministrative italiane”. Inoltre – secondo i giudici, riporta Libero – “il perdurare della misura del fermo amministrativo è suscettibile di pregiudicare in modo irreversibile il diritto da parte della Sos Méditerranée Ocean Viking di esercitare la propria attività di soccorso in mare, in cui si realizzano le sue finalità sociali, come evincibile dall’accordo di partenariato con la Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa”.