“Non so dire se la notizia circolata qualche tempo fa, circa una probabile vendita di una parte di Palazzo Carissimo sia destituita di fondamento o meno.
Epperò, qualora dovesse essere confermata, anche il più indolente tra gli amministratori locali dovrebbe avvertire la sensibilità di chiedersi in che mani potrebbe finire un autentico gioiello che, insieme con la nostra Basilica, rappresenta la Storia della città degli Imperiali.
Si sprecano gli esempi di beni storici acquisiti da singoli o gruppi interessati a rilevarli al solo scopo di magnificare la propria ascesa sociale.
Così come si sprecano gli esempi di singoli o gruppi interessati ad acquisire beni storici al solo scopo di liberarsi dall’enorme liquidità finanziaria di cui sono riusciti in men che non si dica a disporre.
Orbene, Francavilla Fontana, non può rimanere indifferente rispetto a tali possibili scenari.
E pertanto sarebbe opportuno che l’Amministrazione comunale avviasse tutte le più idonee iniziative finalizzate ad acquisire Palazzo Carissimo, ovvero la parte che potrebbe essere alienata.
Non si dica che non vi sono risorse pubbliche sufficienti, perché è sicuramente possibile in tale materia intercettare finanziamenti regionali ed europei.
Sempre che, sempre sotto la guida dell’Ente Locale non si riveli molto praticabile l’ipotesi di una sorta di azionariato popolare, dove però la golden share dovrebbe continuare a rimanere in mano pubblica.
Se ciò avverrà, la Città se ne avvarrà con uno straordinario salto di qualità sul piano etico, culturale e della memoria storica.
Le forze politiche, soprattutto di maggioranza, che fino ad oggi hanno apprezzato (almeno così mi si dice) la sobrietà e la moderazione con cui chi scrive è intervenuto sulle varie tematiche, hanno una straordinaria possibilità di segnare una importante pagina di cronaca.”
Epperò, qualora dovesse essere confermata, anche il più indolente tra gli amministratori locali dovrebbe avvertire la sensibilità di chiedersi in che mani potrebbe finire un autentico gioiello che, insieme con la nostra Basilica, rappresenta la Storia della città degli Imperiali.
Si sprecano gli esempi di beni storici acquisiti da singoli o gruppi interessati a rilevarli al solo scopo di magnificare la propria ascesa sociale.
Così come si sprecano gli esempi di singoli o gruppi interessati ad acquisire beni storici al solo scopo di liberarsi dall’enorme liquidità finanziaria di cui sono riusciti in men che non si dica a disporre.
Orbene, Francavilla Fontana, non può rimanere indifferente rispetto a tali possibili scenari.
E pertanto sarebbe opportuno che l’Amministrazione comunale avviasse tutte le più idonee iniziative finalizzate ad acquisire Palazzo Carissimo, ovvero la parte che potrebbe essere alienata.
Non si dica che non vi sono risorse pubbliche sufficienti, perché è sicuramente possibile in tale materia intercettare finanziamenti regionali ed europei.
Sempre che, sempre sotto la guida dell’Ente Locale non si riveli molto praticabile l’ipotesi di una sorta di azionariato popolare, dove però la golden share dovrebbe continuare a rimanere in mano pubblica.
Se ciò avverrà, la Città se ne avvarrà con uno straordinario salto di qualità sul piano etico, culturale e della memoria storica.
Le forze politiche, soprattutto di maggioranza, che fino ad oggi hanno apprezzato (almeno così mi si dice) la sobrietà e la moderazione con cui chi scrive è intervenuto sulle varie tematiche, hanno una straordinaria possibilità di segnare una importante pagina di cronaca.”
Avv. Euprepio Curto
Già Senatore della Repubblica
del teatro di mantenere attuale e coinvolgente la storia originale.