FASANO- A un anno dalla firma dell'accordo tra l'Azienda Sanitaria Locale e il Comune di Fasano riguardante l'area tra Via Giuseppe Attoma e Via Leonardo De Mola, adiacente all'I.I.S.S. Leonardo da Vinci, il sindaco Francesco Zaccaria ha nuovamente scritto all'ente sanitario chiedendo la restituzione del terreno e il rimborso delle spese di abbattimento del manufatto esistente.
Il sindaco di Fasano, Francesco Zaccaria, ha inviato una lettera alla ASL e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in merito all'area in questione. Nella nota del sindaco Zaccaria si legge: "A distanza di oltre un anno, a questo Ente non è mai pervenuto alcun riscontro ufficiale, né il Comune di Fasano, nell’ottica del principio di leale collaborazione fra Amministrazioni, ha inteso procedere autonomamente o mediante eventuali contenziosi. La cantierizzazione di molteplici opere pubbliche determinata dalle risorse di provenienza PNRR, nonché l'imminente realizzazione di un momento storico e indimenticabile per questo territorio, lo svolgimento del G7 nella prima metà del prossimo anno, possono essere il giusto volano per avviare un confronto efficace, rapido e sostanziale per la risoluzione di un annoso problema della Città che rappresento".
La vicenda riguarda il terreno della zona 167 adiacente all'I.I.S.S. "da Vinci". L'area era stata ceduta nel 1999 alla ASL che, con apposita convenzione, si era impegnata ad edificare un nuovo presidio multifunzionale territoriale. Tuttavia, il presidio non è mai stato completato. In questi anni, è stata solo costruita la parte grezza del manufatto che non è stata mai terminata dalla ASL, determinando uno stato di degrado e incuria della zona. Nel maggio 2022, nell’ultimo incontro, si è arrivati a un accordo: la ASL ha manifestato l’intenzione di restituire l’area, il Comune si occuperà dell’abbattimento del manufatto e della bonifica dell’area, e la ASL coprirà i costi. "La nostra priorità - conclude il Primo Cittadino - è comunque ripristinare la zona ponendo fine allo stato di abbandono e di incuria in cui si trova".