Brindisi, una volta di più, occupa una posizione deludente nella classifica sulla qualità della vita, piazzandosi al centesimo posto su 107 province, secondo l'indagine del Sole 24 Ore. Questo risultato dipinge un quadro inquietante delle condizioni di vita nella provincia, evidenziando una perdita di otto posizioni rispetto alla precedente classifica.
L'analisi si basa su 90 indicatori che valutano vari aspetti, tra cui economia, lavoro, ambiente, servizi, società, salute, rilievi democratici, tempo libero, cultura e tempi della giustizia. Mentre si potrebbe argomentare che un'indagine di questo tipo non è infallibile, i dati raccolti sono eloquenti e rivelano una realtà difficilmente contestabile.
Tra i dati preoccupanti, emerge che Brindisi si posiziona al 104º posto per scolarizzazione, con solo dieci anni dedicati allo studio, e è tra le ultime sei province anche per il numero di laureati. Le criticità non possono essere giustificate dalla mancanza di sedi universitarie, poiché altre province con la stessa situazione registrano posizioni migliori.
Ulteriori punti critici includono l'efficienza dell'illuminazione pubblica, dove Brindisi risulta indietro, e la giovinezza in politica, con solo il 26% dei consiglieri comunali al di sotto dei 40 anni. Questa percentuale potrebbe essere ulteriormente compromessa dopo le recenti elezioni amministrative.
In sintesi, Brindisi si trova in una situazione di declino persistente, come confermato dai dati del Sole 24 Ore, riflettendo una realtà ampiamente nota attraverso le cronache quotidiane. La certificazione di questo stato di cose richiede una seria riflessione sulle strategie e le azioni necessarie per migliorare la qualità della vita nella provincia.