Il tragico episodio si è consumato a breve distanza dalla residenza della vittima a Brindisi, quando Carvone è stato colpito fatalmente da proiettili di pistola calibro 7,65 alla testa.
L'accusa sostiene che il movente dell'omicidio risieda nel presunto mancato rispetto dei "codici" mafiosi da parte della vittima.
Secondo le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce, in collaborazione con la Squadra Mobile di Brindisi, Carvone avrebbe rivelato a esponenti di spicco della criminalità brindisina il nome del complice coinvolto nel furto di un'auto appartenente a un boss locale, perpetrato poche settimane prima dell'omicidio.
Il processo, che ha visto Ferrarese arrestato nel giugno 2022, ha recentemente registrato una svolta significativa durante una udienza in videocollegamento.
Fino a quel momento, l'imputato non aveva rilasciato dichiarazioni, ma ha deciso di confessare il delitto, anticipando che affronterà le domande del pubblico ministero, delle parti civili e dei difensori durante l'udienza successiva, fornendo ulteriori dettagli sulla vicenda e gettando luce su aspetti finora oscuri.