Vertenza Basell: «Serve un incontro territoriale per il rilancio del sistema industriale di Brindisi».
venerdì 17 novembre 2023

BRINDISI, BASELL: secondo il segretario generale Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano e  dell’operatore territoriale Brindisi Fim Cisl, Gianluca Volpe «Il territorio di Brindisi non può permettersi la chiusura di ulteriori impianti produttivi». È quanto evidenziato oggi al Prefetto vicario di Brindisi, dal segretario generale della Fim Cisl Taranto Brindisi, Michele Tamburrano e dall’operatore territoriale Fim Cisl Gianluca Volpe, convocati insieme alla Fit Cisl Taranto Brindisi, per discutere circa la delicata vertenza Basell Poliolefine Italia.

La riunione richiesta dalla Fim Cisl, preoccupata dell’ormai imminente chiusura dell’impianto P9T di Brindisi, sancita definitivamente dagli accordi tra azienda e i sindacati dei chimici raggiunti dapprima in Confindustria Brindisi e successivamente ratificati in Arpal.

«Decisione aziendale che – ha aggiunto Tamburrano – sta provocando un effetto domino coinvolgendo l’intero sistema delle piccole imprese metalmeccaniche, operanti nell’ambito del Petrolchimico; di conseguenza altre decine di lavoratori, a breve, perderanno il posto di lavoro».

Un clima di sconforto ben rappresentato dalla Fim Cisl al vice Prefetto Onofrio Vito Padovano e ulteriormente dettagliato dal segretario Fit Cisl Pancrazio Nuzzo, per quanto concerne il ramo della filiera dei trasporti.

«Abbiamo chiesto alla Prefettura di convocare quanto prima un tavolo di confronto alla presenza di CGIL-CISL-UIL, con le rispettive categorie dell’industria, e tutte le aziende committenti presenti all’interno del Petrolchimico, non solo per analizzare quanto già accaduto, ma nello stesso tempo – ha fatto sapere Tamburrano - per cercare di prevenire opportunamente quanto potrebbe verificarsi a cascata nei prossimi anni».

Oltre ai 47 lavoratori dipendenti Basell, tra i metalmeccanici preoccupa il futuro di circa 60 lavoratori, il cui destino, già dal nuovo anno, potrebbe essere a serio rischio.  

«Il nostro territorio – ha spiegato l’operatore Gianluca Volpe – non può e non deve vivere di ammortizzatori sociali, serve un piano di rilancio, guidato da una giusta transizione verso produzioni innovative».

In tal senso l’accordo del 10 novembre scorso, siglato a Brindisi all’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro, tra la stessa Arpal, l’azienda Basell e le categorie sindacali dei chimici con le Rsu, rispetto alla procedura di licenziamento collettivo dei 47 dipendenti, prevede agevolazioni per i pensionamenti, incentivazioni all’esodo, sostegno e supporto verso altra sede, contratto di espansione e riqualificazione professionale. Rimane, quindi, la volontà di dismettere il sito produttivo. Scelta che inevitabilmente avrà forti ripercussioni sulla filiera delle aziende metalmeccaniche dell’indotto.

«Continuando a risolvere i problemi con incentivi all’esodo o trasferimenti verso altre sedi non si farà altro che impoverire un territorio che oltre a non cogliere nuove opportunità continua a perdere l’esistente. Occorre adoperarsi – ha concluso Volpe – per mantenere in vita gli impianti, migliorandoli e adeguandoli ai tempi».  

 

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