FASANO- Il Sindacato Cobas pone l’attenzione su un grave atto di discriminazione razziale, con evidenti implicazioni legali, avvenuto stamattina a Laureto tra le 10:20 e le 10:30. L’episodio si sarebbe consumato ai danni di una coppia di giovani di origine africana, residenti presso il "Centro di Accoglienza Casa del Sole", anch'esso situato a Laureto..
Scrive il Cobas: “I fatti si sarebbero svolti così due ragazzi hanno bisogno di recarsi a Fasano ed a tale scopo acquistano 2 biglietti per il pullman presso il rivenditore che ha l’attività presso il complesso”I Platani”,signor Tommaso Serri.
Con i biglietti in mano si sono recati alla fermata del pullman dove la autista del pullman della Sud-Est avrebbe impedito di fatto di farli salire senza dare nessuna giustificazione. E’ ben noto , tra l’altro, che la struttura di accoglienza la “Casa del Sole” ha un ottimo rapporto con il territorio in quanto persegue l’obiettivo che non ci siano momenti di frizione con i residenti a Laureto e che gli ospiti abbiano sempre comportamenti corretti. Dall’altra la “Casa del Sole” ha permesso nel corso del tempo numerosi percorsi di inclusione lavorativa basati sulle necessità del territorio,nel rispetto delle leggi sul lavoro.
Un episodio di cui l’avvocata Stefania Baldassarre si farà carico scrivendo alla Sud Est per l’episodio specifico chiedendo una indagine conoscitiva e alle autorità giudiziarie per aver negato il diritto alla libera circolazione , essendo il mezzo di carattere pubblico.
Il Cobas si vergogna di quello che è successo e spera che non debba mai più accadere, altrimenti la parola integrazione rimarrà sempre più vuota”.
Sulla vicenda è intervenuta l’avvocato Stefania Baldassarre, legale della "Casa del sole" annuncia che : "Si farà carico scrivendo alla Sud Est per l’episodio specifico chiedendo una indagine conoscitiva e alle autorità giudiziarie per aver negato il diritto alla libera circolazione, essendo il mezzo di carattere pubblico. Il Cobas si vergogna di quello che è successo e spera che non debba mai più accadere, altrimenti la parola integrazione rimarrà sempre più vuota".