La CGIL e la FP CGIL Brindisi aprono la mobilitazione a difesa dell’ospedale di Francavilla Fontana.
lunedì 17 aprile 2023
Pubblichiamo il comunicato stampa della CGIL e Punfzione Pubblica di BRindisi a firma  del segretario Generela Cgil Bridnisi Antonio Macchia, il Segretario Generale FP Cigil brindisi, Luciano Quarta, la Segreteria area Sanit FP, Chiara Cleopazzo e del Coordinatore Dirigenza Sanitaria SSN FP cgil Brindisi,C. Luca Ghezzani .

"Con la presente, ribadendo quanto in precedenza già scritto nel merito delle determinazioni inerenti la UOC Ostetricia e Ginecologia P.O. Francavilla Fontana, preso atto che, in grave danno della sicurezza delle salute di genere, alla mezzanotte del 14.04.2023, l’ASLBR ha formalmente comunicato ai decisori politici regionali, ai direttori delle UOC interessate ed alle OOSS brindisine, che aveva disposto con effetto immediato, il blocco dei ricoveri nella suddetta UOC di Ostetricia di Francavilla

COMUNICA

che ha coinvolto la struttura legale della CGIL per verificare se ci siano gli estremi per un esposto alla Procura della Repubblica per interruzione di pubblico servizio;

di indire manifestazione pubblica e sit-in di protesta davanti ai cancelli del P.O. Camberlingo il giorno 20.04.2023 alle ore 11 e invita a parteciparvi i lavoratori tutti, la cittadinanza e chiunque abbia a cuore il futuro del SS della provincia.

 

Corre l’obbligo per la scrivente stigmatizzare la modalità comunicativa di codesta amministrazione che dispone la soppressione di un servizio improvvisamente, senza darne (pre)avviso alla popolazione, se non con tutta calma il giorno dopo.

Senza prendere in considerazione che in quel momento potessero esserci delle donne in travaglio nel PS di Francavilla, con la necessità di essere assistite o, addirittura, di essere operate in emergenza. Come infatti verificatosi: la centralizzazione del Punto Nascita e delle emergenze ostetrico-ginecologiche presso il P.O. Perrino, disposta in modo perentorio alla mezzanotte del 14.04.2023, ha determinato il trasferimento urgente di almeno due donne, in travaglio che hanno continuato a travagliare in ambulanza, direttamente nella sala operatoria del Perrino per essere operate di t.c.

Ancora una volta, la salvezza delle persone viene garantita dall’abnegazione e dallo spirito di servizio della collettività di lavoratori delle UOC di Anestesia e Rianimazione, Ginecologia ed Ostetricia, Neonatologia e del blocco operatorio del P.O. di Brindisi.
A queste persone, cui va tutta la solidarietà della scrivente OS, a queste persone che lavorano in una situazione di gravissima carenza di organico, codesta amministrazione avrebbe dovuto quanto meno fornire l’informazione dovuta su una così importante variazione organizzativa con un congruo preavviso.
Ma tant’è: cambiano le persone alla direzione strategica dell’ASLBR, ma la condotta rimane improntata all’autoritarismo antidemocratico, allo scarica barile delle responsabilità amministrative organizzative e medico-legali, ad un’inutile austerità.

La disposizione ha, in primis, saltato a pie’ pari la dovuta informativa e il confronto, su tutto ciò che abbia una dimensione progettuale, complessa e sperimentale, di carattere organizzativo dell’Azienda o Ente, con le parti sociali, pur essendo previsti nelle norme che regolano le relazioni sindacali che, con parole che suonano beffarde a questo punto, vengono definite nei CCNL, aperte e collaborative su progetti di organizzazione e innovazione, miglioramento dei servizi, promozione della legalità, della qualità del lavoro e del benessere organizzativo .

In secundis, laddove la disposizione, calata dall’alto, senza sapere cosa succeda nelle trincee ospedaliere, specie ai confini della Provincia, dove non esiste alcun punto nascita sicuro nel raggio di 30km, trenta chilometri da Francavilla, ordina il blocco dei ricoveri e l’istituzione, improvvisa, della pronta disponibilità sostitutiva notturna e festiva (al posto della guardia) dei medici nella UOC di Ostetricia di Francavilla, e la centralizzazione del Punto Nascita e delle emergenze ostetrico-ginecologiche presso il P.O. Perrino, ha già disarticolato e messo a rischio l’assistenza alle partorienti di tutta la Provincia brindisina. Cosa significa, dunque, demandare a tal fine, al Direttore Medico e al Direttore della UOC Ostetricia e Ginecologia del P.O. Perrino gli aspetti organizzativi specifici?

Senza tralasciare che codesta amministrazione è perfettamente a conoscenza del fatto, se non altro perché segnalato più volte dalla scrivente, che il Perrino non ha un direttore medico almeno dal collocamento in quiescenza dell’ultimo facente funzioni, da oltre un anno, che la UOC di Ostetricia e Ginecologia del Perrino avendo sulla carta una dotazione organica e strutturale tarata sulle esigenza di una parte, e non di tutte le donne del brindisino, ha, in realtà, gravi carenze di organico medico (soli nove medici a fronte di un fabbisogno dichiarato di tredici più il Direttore) e di comparto nonché strutturali dovute a lavori in corso, ed ha una sala travaglio posta a distanza notevole in orizzontale ed in verticale dalla sala operatoria, ciò che vale per la Ostetricia del Perrino, vale anche per le altre UOC coinvolte nell’assistenza alle partorienti ed ai nascituri, peraltro nemmeno prese in considerazione nella disposizione di che trattasi.

Se si pensa che la UOC di Anestesia e Rianimazione, ad esempio, ha una tale carenza di organico medico (23 medici su 36 previsti) che sembra aver giustificato la quotidiana soppressione dall’agosto 2021 ad oggi di una guardia medica su quattro previste dal piano delle emergenze urgenze aziendale, risulta evidente quale difficoltà ulteriore dovrebbe affrontare questa UOC per sostenere una guardia medica dedicata alla sola Ostetricia, atteso il probabilissimo incremento degli interventi ostetrico ginecologici di urgenza emergenza! Per non parlare della Neonatologia UTIN che, anche questa tarata su specifiche esigenze territoriali, anche questa con gravi carenze di organico, dovrebbe affrontare un ulteriore carico di lavoro. Ora, considerato che come dimostrato più e più volte (come ad esempio durante l’emergenza pandemica da SARS-COV-2) l’incremento del carico di lavoro non spaventa il collettivo di lavoratori coinvolti nell’assistenza alle partorienti, rimane che questo incremento non potrà non aggravare i rischi professionali e clinici sempre in capo ai soliti noti, i lavoratori. Sono questi aggravi che provocano l’inefficacia delle diverse procedure di reclutamento di personale dirigente e la fuga del personale verso altri lidi.

In ultimo, ma non per ultimo, poi, da un punto di vista economico, l’incremento della domanda di salute gravante su queste UOC a seguito della chiusura dei ricoveri nella ostetricia di Francavilla, dovrebbe comportare un incremento di tutte le dotazioni organiche attuali e del piano triennale aziendale del fabbisogno di personale, ma, purtroppo, queste soluzioni aziendali non vengono cercate: aumentare la così detta produttività di questi reparti isorisorse è un’assurdità sconcertante per un sistema fondato sulle prestazioni intellettuali, cioè sulle persone in organico.

E, d’altra parte, non è chiaro quale sia stato il risparmio nel provocare con questa disposizione il trasferimento in emergenza, nella notte del 14 aprile u.s., due donne da Francavilla al Perrino.

 

 

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