L’Aicaf, l’associazione delle low-cost presenti in Italia, lancia un monito perché questi aumenti potrebbero allontanare le compagnie aeree low cost dallo scalo ùsalentino.
Questa una nota dell’associazione l'Aicaf : "Se anche la proposta di incremento dell’addizionale di imbarco pagata all’Aeroporto del Salento fosse confermata si determinerebbe infatti una perdita di competitività per l’aeroporto di Brindisi e per l’intera Regione Puglia a vantaggio di altre destinazioni, italiane e non, dove l’offerta di voli sarà maggiore e il prezzo dei biglietti più contenuto grazie a un’addizionale più bassa (o addirittura inesistente in altri paesi europei).
Tale aumento graverebbe anche sulle spalle dei cittadini che volano dall’aeroporto del Salento per motivi di lavoro, salute o studio. Soprattutto, l’incremento dell’addizionale di imbarco costringerebbe i vettori a rivedere il numero di rotte e la loro frequenza da e per Brindisi, a causa di una ridotta sostenibilità economica delle rotte stesse, con l’effetto immediato di un peggioramento del servizio che le compagnie aeree svolgono sulla città e sulla regione.
La riduzione dell’offerta di voli e del numero dei passeggeri determinata dall’incremento dell’addizionale comunale avrebbe ripercussioni negative sull’occupazione diretta e indiretta, sull’intero sistema economico del territorio e, infine, sullo stesso bilancio del Comune per la perdita di gettito conseguente alle ricadute economiche ed occupazionali della misura proposta".
Maurizio Bruno, consigliere regionale invita a riflettere:“L’aumento della tassa d’imbarco dei passeggeri che partono dall’aeroporto di Brindisi, che il Comune avrebbe intenzione di operare sta preoccupando molto sia l’utenza, che Aeroporti di Puglia, sia le stesse compagnie che addirittura minacciano di abbandonare la città”.
“Credo che su questa ipotesi –continua Bruno - sia importante ragionare tutti assieme e in prima persona sto cercando di mediare per giungere a una soluzione che soddisfi le esigenze di tutti gli attori in campo.
L’aumento di questa tassa, che passerebbe da 6,5 euro a passeggero a 7,5 euro, rischia in effetti di avere delle conseguenze sul settore e sul turismo che dobbiamo valutare e non sottostimare. I voli aerei portano sul nostro territorio economia, soldi e occupazione”. “Non bisogna senza ombra di dubbio dialogare con minacce sul tavolo ma sarebbe sbagliato non considerare la possibilità, anzi il rischio, che le compagnie low cost diano seguito alla loro annuncio di lasciare Brindisi.
Per la città, per tutto il territorio, sarebbe un danno occupazionale ed economico incalcolabile”. Così come un’amministrazione pubblica deve poter esercitare il proprio diritto a garantire i propri conti e quindi i propri servizi nei modi che ritiene opportuni. Ma sempre tenendo in considerazione il rischio di effetti contrari”.