Alessandro Piva, direttore dell'Osservatorio Cybesecurity & Data Protection del Politecnico di Milano spiega: "il produttore del sistema aveva già risolto due anni fa la vulnerabilità sfruttata dai criminali informatici, ma non tutte le aziende che usano il programma l'avevano implementata.
L'aggiornamento dei sistemi rappresenta un aspetto fondamentale per ridurre l'esposizione a possibili attacchi e stupisce come una così semplice regola ancora oggi possa essere disattesa.
Se il blocco ha interessato server e computer dove sono presenti applicazioni e servizi digitali, offerti da aziende private e pubbliche amministrazioni, è lecito aspettarsi l'impossibilità di accedere o un progressivo rallentamento nella fruizione del servizio stesso. Il ripristino dei sistemi si renderà difficile nel caso gli archivi, tutti o in parte, non siano stati salvati altrove, prima dell'attacco".
Purtroppo da una semplice e banale negligenza questi attacchi haker possono coinvolgere direttamente molti cittadini.
Fonte ANSA