Si legge nel comunicato del Movimento 5 stelle di Brindisi: “affinché la massima assise cittadina esprima la sua ferma contrarietà allo sblocco delle concessioni di estrazione gas in zone di mare, tra cui quelle di Brindisi, previsto dal cosiddetto decreto ‘Energia’ approvato a novembre scorso dal Consiglio dei Ministri.
Il governo Meloni che ha confermato e rafforzato la sua volontà nel decreto siuti quater recentemente approvato in Parlamento, dà il via libera all'aumento delle quantità estratte da coltivazioni esistenti ed al rilascio di nuove concessioni nei giacimenti situati tra le 9 e le 12 miglia dalla costa, riducendo così il limite precedentemente previsto dalla legge.
Si tratta di una situazione che desta il massimo allarme non solo per la comunità brindisina, ma anche per altri territori della nostra regione, atteso che tra le zone interessate dall'ampliamento dei permessi introdotto con il decreto in questione ce ne sarebbero ben tre in Puglia: oltre al Golfo di Taranto, anche le zone di mare prospicienti Brindisi ed Otranto. A queste c’è ne potrebbero aggiungere delle altre nel nord Adriatico.
Su questo tema non possiamo voltarci dall’altra parte, guardare indietro ed essere ambigui, il Gruppo Consiliare Brindisi ha presentato una mozione da discutere nel prossimo consiglio comunale, che chiederà al sindaco di Brindisi di redigere presso la conferenza dei sindaci di Brindisi e provincia, da lui presieduta un documento che rappresenti la contrarietà alle nuove trivellazioni e successivamente in sede Anci Puglia tutti gli atti prodromici per la stesura di un documento condiviso fra i sindaci di Puglia che formalizzi la contrarietà al ritorno allo sfruttamento delle fonti fossili, documento che dovrà essere portato all’attenzione al governo nazionale”.