La coordinatrice provinciale di Forza Italia Laura De Mola denuncia la situazione di emergenza del nosocomio di Ostuni, e non ha mezzi termini nei riguardi dei responsabili della sanità pugliese.
Queste le parole della coordinatrice provinciale di Forza Italia Laura De Mola : «Se da un lato risulta apprezzabile l’impegno per rafforzare la medicina trasfusionale di Ostuni con l’apertura del nuovo centro di donazione del sangue, dall’altro Emiliano e Palese fanno finta di non vedere un ospedale completamente al collasso con un pronto soccorso che a breve rimarrà con un solo medico strutturato in servizio».
«La situazione - è la medesima in tutta la provincia, con un effetto a catena che si ripercuote sui pochi presidi ospedalieri attivi rimasti mettendo a durissima prova anche il pronto soccorso del Perrino di Brindisi, ormai praticamente al collasso. Laddove si tagliano nastri, Emiliano e Palese dimenticano - dice fra le tante altre cose la coordinatrice forzista - che da ben due anni, sempre ad Ostuni, risultano chiusi i reparti di Ortopedia e Chirurgia. Se per quest’ultimo reparto pare si sia trovata una soluzione tampone che verrà messa in piedi nei prossimi giorni, l’ambulatorio di Ortopedia è aperto ormai poche ore al giorno e grazie alla presenza di un solo medico. Una situazione disastrosa, considerate le liste d’attesa che pesano su tutti i pazienti».
La neo segretaria di Forza Italia di Ostuni, Maria Pecere, che asserisce: «Al momento - dice la neo segretaria - il reparto funziona a fatica grazie alla presenza di due soli medici strutturati, di cui uno andrà in pensione entro fine febbraio. Una situazione analoga la vive il reparto di Radiologia, ormai completamente privo di personale. Un reparto - spiega la dirigente locale del partito azzurro - che nonostante la presenza di macchinari nuovi e all’avanguardia, ha ridotto la sua operatività alle sole ore mattutine. Il che vuol dire che tutte le urgenze pomeridiane o notturne vengono refertate in altri presidi, come Francavilla Fontana e Brindisi, creando ritardi a catena che mette a serio rischio la tutela della salute pubblica di tutti i cittadini della provincia e la tempestività di intervento».