“ Il mare Ionio e il mare Adriatico hanno un ruolo cruciale perché regolano i regimi correntizi di tutto il Mediterraneo Orientale, acquisendo una importanza che va ben oltre la loro valenza geografica. In tale area soggiornano rilevanti popolazioni di cetacei che usano questo tratto di mare come area di foraggiamento. Si tratta di un mare molto pescoso, proprio per le caratteristiche ecologiche che lo rendono particolarmente produttivo. Un mare che è una risorsa, a più livelli, per tutta la comunità pugliese e che ora è drammaticamente minacciato dalle trivelle, che accentuano un fenomeno noto come subsidenza, un irreversibile abbassamento del terreno, causato da fattori geologici e negli ultimi decenni localmente aggravato dall'azione dell'uomo per tramite di estrazione di fluidi dal sottosuolo. Per questo le attività di ricerca e coltivazione di giacimenti di idrocarburi rappresentano, nel loro complesso, un rischio per l’intero ecosistema marino. Incideranno in maniera irreparabile sull’habitat di tante specie che popolano l’Adriatico e, di riflesso, anche sulle attività economiche che dal mare traggono la loro economia”.
“Un fatto che era evidentemente noto alla premier Meloni che nel 2016 fece campagna elettorale per abrogare la legge sulle trivellazioni, predicando “la difesa del nostro ambiente e del nostro mare”. Ora che è al governo le concessioni non sono più un aiuto ai “poteri forti”, come affermava all’epoca, ma la chiave per “ampliare le fonti di approvvigionamento”. Una falsità e un dietrofront che tradisce tutta la Puglia. Una scelta che è solo un regalo alle industrie petrolifere estrattive, che non porterà benefici alla nostra comunità. Sommando, infatti, riserve certe e probabili, avremmo meno di un anno di consumi di gas, con impatti minimi su indipendenza e costo dell’energia. Il prezzo che rischierà di pagare il nostro mare sarà, invece, altissimo.
Per questa ragione ho deciso di convocare per la prossima settimana un incontro con i sindaci delle comunità litorali pugliesi e rappresentanti del mondo scientifico, al fine di creare un fronte comune in difesa del nostro territorio e fornire delle informazioni chiare sui danni che queste attività estrattive provocheranno alla Puglia. La nostra Regione ha una posizione chiara in tema di tutela del mare e dell’ambiente, così come in tema di politiche energetiche. Siamo contro le trivellazioni, siamo per la decarbonizzazione, siamo per la conversione ecologica del sistema economico e produttivo”.