Una Fim Cisl che, nonostante le difficoltà vertenziali presenti nella macro area ionico-adriatica, è in salute, con una crescita importante, in termini di rappresentanza, registrata nell’ultimo anno; il primo post pandemia. Metalmeccanici della Cisl che, specie nel territorio di Brindisi, sono riusciti a governare il turnover. (Nel video in basso, le dichiarazioni del segretario nazionale della Fim Cisl, Valerio D'Alò)
Per quanto riguarda le problematiche aziendali quello che più preoccupa è la vertenza Gruppo Dema Dar (per il territorio di Brindisi) che mette a rischio il futuro occupazionale di circa 170 lavoratori, in aggiunta agli 80 posti di lavoro già precedentemente persi legati alla Dcm. Per quanto concerne il mondo degli appalti la Fim è particolarmente attenta: Su Brindisi si punta ad un patto territoriale al fine di perdere meno posti nel cambio appalto.
Per quanto riguarda Taranto, riflettori puntati sulla madre di tutte le vertenze: Acciaierie D’Italia ex Ilva, che sia all’interno sia fuori del suo perimetro sta mettendo a dura prova la pazienza dei lavoratori e delle imprese dell’appalto-indotto. Su questo argomento, Valerio D’Alò, nelle conclusioni ha fatto luce sulla tanto sventolata nazionalizzazione, spiegando che purtroppo questa passerebbe per diventare un altro fallimento e farebbe uscire in ginocchio le varie aziende. Come grandi gruppi, per quanto riguarda Leonardo è importante l’aver superato il momento di criticità della cassa integrazione. La Fim vigilerà nel passaggio da divisione elettronica dallo stabilimento di Taranto e di Grottaglie.