Dichiarano le tre associazioni: “Il paesaggio deve essere posto al centro della transizione ecologica: una scelta determinante affinché tutte le trasformazioni necessarie siano in grado di non compromettere il nostro patrimonio comune, ma al contrario divenire l’occasione per riqualificarlo.
È innegabile che la diffusione degli impianti per produrre energia da fonti rinnovabili, in linea con gli obiettivi di de-carbonizzazione, inciderà sui nostri territori, trasformando i paesaggi già oggi feriti dalla crisi climatica. La sfida che si pone è quella di non restare osservatori passivi della “rivoluzione in atto”, ma di governarla con regole certe. Coniugare gli obiettivi della transizione energetica con la lungimiranza nella pianificazione paesaggistica e la qualità della progettazione è quindi la sfida cruciale del prossimo futuro. Per accelerare la transizione ecologica verso le energie rinnovabili.”
Questa apertura alle rinnovabili cambierà anche l’asset a Brindisi dove è già in atto una rivoluzione con molti progetti industriali legati alla transizione green. Bisogna vedere come e lo si vedrà nei prossimi mesi, sicuramente già nella campagna elettorale amministrativa.
Antonio Frattini, segretario generale della Filctem Cgil (i lavoratori dei settori energia e chimica) dice che “Intanto i progetti nel Brindisino sono già numerosi e strategici, tanto da richiedere, a nostro avviso, la formazione di un organo di regia permanente, che sino a questo momento manca, e di cui si sente invece la necessità.”
Gli ultimi impegni ufficiali sono stati ribaditi da Enel in occasione del congresso provinciale Filctem, in cui si è discusso della trasformazione della centrale di Cerano da centrale termica a hotspot di energia alternativa, anche in collaborazione con soggetti terzi , come Act Blade per le turbine eoliche, AqP per gli operatori di impianti di recupero dell'acqua di mare esistenti e un produttore esterno di batterie di ultima generazione con tecnologia a roccia frantumata, per immagazzinare l'energia generata da un grande campo fotovoltaico realizzato all'interno della centrale.
I sindacati continuano a mantenere i contatti, incontrando le aziende energetiche e chimiche, ma i politici devono ancora valutare la necessità di andare al consueto tavolo di lavoro. Grazie a questi incontri i sindacati brindisini hanno raggiunto un accordo per la riqualificazione e la formazione di 200 lavoratori dello stabilimento di Cerano e dell'indotto che saranno impiegati nei settori della costruzione del fotovoltaico e nella manutenzione delle tecnologie green