L'inchiesta che ha portato il cardiologo del Perrino e4 imprenditori nasce da verificate incongruenze nella gestione dei materiale per il reparto, come ad esempio un uso ingiustificato di protesi ed impianti, la mancata compilazione dei report degli impianti inutilizzati e varie procedure aziendali non rispettate. Tutto ciò, si contesta al Cardiologo, costituiva un sistama corruttivo che danneggiava la Asl di Brindisi. Questo ha comportato l 'acquisto di molti più stent aorto-coronarici e cateteri dilatatori coronarici di quelli necessari ed infatti inutilizzati.
Oltre al Medico sono agli arresti domiciliari 4 imprenditori : M Gabriele, di Bari, A. Tanatalo di Matera, D. Lazazzara di Acquaviva delle Fonti e D, Brunetti di Bari. Questi gli indagati che sono ritenuti responsabili di corruzione continuata. Il medico è accusato anche di truffa aggravata e di false attestazioni nell'utilizzo del marcatempo sul luogo di lavoro.
Gli stent non utilizzati nel corso delle procedure di sala poiché "divenuti inservibili", ma che "regolarmente venivano remunerati alle società fornitrici", si evince che Palmisano “risulta avere il primato di non uso con 89 pezzi (di stent, ndr) su un totale di 123 inutilizzati, circa il 72 percento del totale su quattro specialisti in servizio al reparto”.
Si legge nell’ordinanza che lo stesso indagato, “per un certo periodo di tempo”, nonostante la direttiva del direttore del reparto, non avrebbe compilato le schede di mancato utilizzo per danneggiamento dei dispositivi in questione, “non consentendo, dunque, al reparto di poter effettuare una regolare contabilità del materiale protesico non utilizzato”. E nel maggio 2020 il primario avrebbe richiamato il personale medico e infermieristico di emodinamica a rispettare la precedente disposizione sulla segnalazione degli stent non impiantati. Il direttore del reparto, ascoltato dal pm, ha riferito, in sostanza, che da parte di Palmisano non vi sarebbe stato un abuso nell’utilizzo di protesi mediche poiché questi era il maggior interventista. Ma nell’ordinanza si rimarca come la “mancata e puntuale compilazione dei report relativi agli impianti viziava questo giudizio di ‘adeguato rapporto’ tra il numero di stent e di interventi di Palmisano, poiché, in concreto, era impossibile il controllo del rapporto delle due voci proprio per la volontà di Palmisano che si sottraeva alle direttive del dirigente”.
Sulla base delle dichiarazioni ottenute, gli investigatori hanno ottenuto una serie di documenti che corroborano le procedure obbligatorie di acquisto dei dispositivi medici e le dichiarazioni d'ordine delle farmacie ospedaliere relative a stent e cateteri vasodilatatori coronarici.
Vista la complessità della situazione, gli inquirenti hanno ascoltato i dipendenti coinvolti nella gestione dei contratti e della fornitura delle attrezzature. E poi altri elementi investigativi sono stati raccolti attraverso il telefono e le intercettazioni ambientali, e nel cellulare di Palmisano è stato installato un cavallo di Troia, che ha permesso di ricostruire conversazioni, chat con altri quattro sospetti, tramite l'app di messaggistica Whatsapp.
Palmisano riceverà da Gabriele un orologio Rolex modello Daytona, in acciaio e oro, per circa 18.500 euro. Gli fu anche promesso di ricevere a tempo indeterminato alcune bottiglie di vino pregiato e un bicchiere di champagne di una marca. Il valore di ogni moneta? Circa 200 euro. Poi c'è Domenico Brunetti (56 anni, nato a Bari, vive a Mola Di Bari), il titolare della D.B. Med srl, rivenditore per la Puglia dei prodotti Meril. Incontra Palmisano vicino ad uno svincolo stradale. Il 9 dicembre 2020 avrebbe dato al medico una somma non specificata. Andrea Tantalo, partner di New Medical Solutions srl, agente dei prodotti Meril's Puglia, avrebbe trasferito a Palmisano una somma di denaro non specificata il 18 novembre 2020, a seguito di un incontro all'incrocio delle tre strade.
Davide Lazazzara, titolare dell'omonima ditta personale, rappresentante della società Bio Sud Medical Systems, porterà nel gennaio 2021 al cardiologo, dopo un breve incontro presso un bar di Brindisi, una cifra non precisata. Prometterà anche una bottiglia di champagne di una marca non specificata.
Infine, due capi di imputazione riguardano solo il cardiologo Domenico Palmisano. Gli viene contestato l'allontanamento dal luogo di lavoro senza timbrare il cartellino in uscita. In questo modo avrebbe indotto in errore l'Asl di Brindisi sul suo orario lavorativo effettivo. Avrebbe procurato a sé un ingiusto profitto, quantificato in 4.264 euro e spicci, pari a un totale di 156 ore e 34 minuti di lavoro. Il gip ha emesso anche un decreto di sequestro preventivo per equivalente pari alla somma di 4.264,99 euro nei confronti del medico cardiologo indagato.
Domenico Palmisano è difeso dagli avvocati Vito Epifani e Roberto Cavalera. Venerdì scorso, nell’ambito dell’interrogatorio di garanzia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. L’Asl ha avviato un procedimento disciplinare. Il cardiologo è stato sospeso in forma cautelare dal servizio.