Fine vita: la Puglia boccia la legge
mercoledì 5 ottobre 2022
 Fabiano Amati  infuriato per l'esito del voto sulla legge sul fine vita.

Alla fine dei lavori del consiglio Regionale di ieri, 4 Ottobre, Il consigliere regionale del Pd e Presidente della Commissione Bilancio, ha dichiarato che: ".. Bucare la legge sul fine vita è una combinazione di complicità, crudeltà, eversione e caos". Questo perchè la sua proposta di legge per introdurre l'eutanasia è stata bocciata,

Amati ha poi continuato così: "Sul punto del fine vita è stata data una giustificazione risibile sulla mancata previsione dell’argomento nel programma elettorale regionale, come se l’esecuzione delle sentenze della Corte costituzionale possa essere oggetto di un programma elettorale e non una condotta lineare per non darsi all’eversione.

Io ho giurato sul rispetto della Costituzione e delle leggi quando ho avviato la mia professione di avvocato, come posso dunque avallare un’idea con alla base la violazione della Costituzione e delle leggi?

Come fa il presidente Emiliano, che come me ha giurato sul rispetto della Costituzione e delle leggi, a ispirare questa clamorosa violazione abbandonando addirittura l’aula al momento del voto?

 Come possiamo fingere su tutto e chiudere gli occhi sul fatto che il Ministero della salute ha espressamente chiesto alle regioni italiane di eseguire la sentenza della Corte costituzionale?

È un vero caos, un clamoroso difetto di governo delle cose concrete, che mi porta purtroppo a combattere, senza sosta, contro una maggioranza elettorale trasformatasi purtroppo in opposizione ai bisogni e le aspettative dei pugliesi”.

Riportiamo qui La proposta di legge di Amati. Essa si basava sull'articolo 32 comme 2, della Costituzione Italina di autodeterminazione del malato alle cure, e diceva che  "L’assistenza sanitaria, consistente in prestazioni e trattamenti clinicamente adeguati  è assicurata a persone che siano capaci di assumere decisioni libere, consapevoli e abbiano espresso autonomamente e liberamente la volontà di accedere alle prestazioni e ai trattamenti, con le modalità e gli strumenti più consoni alle condizioni cliniche; siano affette da patologie irreversibili; siano tenute in vita con trattamenti di sostegno vitale; si trovino in condizione di sofferenze fisiche e psicologiche assolutamente intollerabili.

Le condizioni e le modalità di accesso alle prestazioni e ai trattamenti previsti, sono verificate dalla struttura sanitaria interessata e previo parere del comitato etico territorialmente competente integrato da un medico palliativista, un neurologo, uno psicologo e un rappresentante delle professioni infermieristiche.

Le strutture sanitarie e i comitati etici, sono comunque obbligati a offrire preventivamente al paziente concrete possibilità di accedere a cure palliative diverse dalla sedazione profonda, ove idonee a eliminare la condizione di sofferenza".

La pdl aveva incassato, a Luglio, solo i voti contrari di FdI e di due consiglieri regionali del Pd (astenuto il M5S) : ieri non e passata.