“È una commedia. Il presidente Emiliano confessa l’invotabilità delle liste PD, critica il segretario Letta per il mancato accordo con i Cinquestelle, annuncia la sconfitta elettorale e si dichiara padrone del partito in Puglia. Mi pare un reo confesso. E poi sarei io quello che lavora contro la ditta? Ma fatemi il piacere. Mi aspetto ora energiche prese di posizione dei suoi loquaci sostenitori, a cominciare da Lacarra e Boccia, ma temo non verranno mai”.
Lo dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati.
“Conversando con i giornalisti ieri sera a Ceglie Messapica, il presidente Emiliano ha pronunciato le seguenti opinioni: che i candidati sono tutti passati dall’amministrazione con sé; che il sistema elettorale è pazzesco e i parlamentari non sono eletti dal popolo ma dal proprio partito, per cui le scelte sono state effettuate sulla base dei chiari rapporti di forza interni al PD pugliese; che perciò tutti i candidati sono vicini a sé; che il centrosinistra non vincerà perché non si è alleato con i Cinquestelle e questo è stato un errore di Letta.
Insomma, la morale di questa storia è semplice: lui c’è sempre quando c’è da prendersi posti di potere, mentre non c’è da assumersi una responsabilità, una sconfitta oppure un problema pratico delle persone. Il contrario della politica e di ciò che dovrebbe essere”.
Lo dichiara il Consigliere regionale del Partito Democratico Fabiano Amati.
“Conversando con i giornalisti ieri sera a Ceglie Messapica, il presidente Emiliano ha pronunciato le seguenti opinioni: che i candidati sono tutti passati dall’amministrazione con sé; che il sistema elettorale è pazzesco e i parlamentari non sono eletti dal popolo ma dal proprio partito, per cui le scelte sono state effettuate sulla base dei chiari rapporti di forza interni al PD pugliese; che perciò tutti i candidati sono vicini a sé; che il centrosinistra non vincerà perché non si è alleato con i Cinquestelle e questo è stato un errore di Letta.
Insomma, la morale di questa storia è semplice: lui c’è sempre quando c’è da prendersi posti di potere, mentre non c’è da assumersi una responsabilità, una sconfitta oppure un problema pratico delle persone. Il contrario della politica e di ciò che dovrebbe essere”.