Quasi sempre, un’ opera d’ arte, una mostra, è un “ideale mix” tra i contenuti dell’ opera e le esperienze, umane e professionali, dell’ artista. E’ quello che, in sostanza, piace alla gente, che, dell’ arte, della cultura, sa cogliere i valori, i significati, l’ impatto poi, sulla propria vita, le proprie emozioni, la memoria.
Elementi, non scontati (come, del resto, avviene in ogni settore della nostra vita, dove passione, professionalità, competenza, dovrebbero sempre andare di pari passo), evidenziati nella mostra – retrospettiva “Delle città e dei sogni” dell’ artista Galiano Lombardi, che si è svolta nei giorni scorsi a Brindisi, presso il Bastioni San Giacomo, uno dei “contenitori artistici, storico- culturali” più importanti della città e del territorio.
Una mostra che ha visto una significativa partecipazione di pubblico, legata proprio “all’ impatto emozionale” trasmesso da Galiano Lombardi, nato a Milano da genitori pugliesi (dove ha vissuto praticamente sino al 1960), ma, presto, Brindisi (città dei nonni materni) sarebbe diventata la sua città. Una città, come dice Galiano, “che ho via via imparato a conoscere, attraverso quelle risorse e bellezze a cui fa riferimento la mia mostra“.
Una mostra - retrospettiva in cui Galiano Lombardi ha anche portato la propria esperienza, vissuta insieme a Giancarlo Cafiero, della “Valigia delle Indie”, un patrimonio storico della città di Brindisi mai disperso, in cui “ i valori della memoria, della conoscenza, saranno sempre predominanti”.
“Conoscere la propria città è anche sognare, amarla“ – ha affermato Galiano Lombardi nella nostra Video Intervista - e, aggiungiamo noi, la sua mostra è anche una grande e significativa occasione per entrare maggiormente a contatto con l’ umanità di un “grande brindisino”.
Articolo di Ferdinando Cocciolo .