Una donna separata (M.P.A.) e il figlio ventiduenne (M.I. ) residenti ad Oria (Br) sono stati condannati in prima istanza dal GIP di Brindisi per reato di stalking (art. 612bis cod. pen.).
I due stalker per oltre un anno, hanno reso la vita impossibile ai vicini di casa, causando rumori molesti provocati volontariamente durante tutte le ore dedicate al riposo. Nello specifico, specie durante le ore notturne, si producono schiamazzi, pesanti colpi contro le pareti divisorie delle abitazioni e sbattimento di oggetti sulla pavimentazione, grida feroci e insulti verso altri condomini vicini di casa.
I due sono stati denunciati a più riprese da alcune famiglie che occupano in affitto lo stesso stabile rivolgendosi alla locale caserma dei Carabinieri. Qualcuno ha persino rinunciato alla scomoda convivenza condominiale, chiedendo l’immediata risoluzione del contratto di affitto per giusta causa (Recesso contratto di locazione abitativo per gravi motivi, ai sensi dell'art. 6 della Legge 431/98 e l'art. 27 della Legge n. 392/78), non senza aver subito per un perdurante stato di ansia e di malessere psicofisico generale che ha condizionato il loro stile di vita.
Nonostante la notifica della condanna giudiziaria, i condomini ci fanno sapere che i disturbi notturni non sono ancora cessati.