Donne alla guida della piu’ grande macchina mai costruita dall’uomo
Tuesday, October 7, 2008

La complessità di LHC in mano alle donne.  Trenta ritratti di ricercatrici per parlare della Fisica di oggi e della Società di domani. 


A Bari dal 7 al 21 ottobre
Palazzo Ateneo,  7 - 14 ott., ore 9-13 e 16-19
Sala Murat, Piazza del Ferrarese, 15 - 21 ott., ore 10-13 e 18-21
ingresso gratuito



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Parte dalla Puglia il tour italiano ed europeo di una mostra che racconta la scienza come un’esperienza vincente per le donne -anche del sud- che puntano sulla ricerca per costruire una carriera di successo internazionale.


Dedicata alle scienziate italiane del grande progetto europeo “LHC”, la mostra è stata ideata dalla giornalista scientifica Elisabetta Durante per il DISTI (Distretto dell’Informazione Scientifica e Tecnologica), nuova realtà nata per diffondere la cultura e l’informazione scientifica: la mostra sarà ospitata a Bari dal 7 al 14 ottobre dall’Università al primo piano di Palazzo Ateneo, e dal 15 al 21 dal Comune nella Sala Murat di piazza del Ferrarese. Da qui si muoverà per raggiungere il Festival della Scienza di Genova e le altre mete.


Sponsorizzata dal Seminario Nazionale di Fisica Nucleare e Subnucleare, dal Dipartimento Interateneo di Fisica di Bari e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la mostra apre i battenti all’indomani dell’avvio di LHC, avvenuto sotto i riflettori di tutto il mondo il 10 settembre al CERN di Ginevra, e prepara l’inaugurazione ufficiale che avverrà il 21 ottobre alla presenza delle massime autorità di governo europee.
 
La nuova potente macchina acceleratrice di particelle ha, tra i suoi compiti, quello di riprodurre in laboratorio lo stato della materia pochi presente nell’Universo ‘bambino’ di 14 miliardi di anni fa, qualche istante dopo il Big Bang: un’ impresa senza precedenti, frutto della ricerca europea, in cui sono protagonisti la Fisica italiana e l’INFN.


La mostra raccoglie una trentina di ritratti di ricercatrici che hanno offerto importanti contributi a questa sfida straordinaria: una sfida tanto scientifica quanto tecnologica, che ha comportato avanzamenti formidabili, da cui in futuro deriveranno applicazioni di interesse sociale ed economico (in campi come energia, medicina, elettronica, informatica, ambiente ecc.).


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Ai volti e  alle storie di queste ricercatrici è affidato il racconto di un progetto tra i più affascinanti della ricerca e della tecnologia: un racconto  rivolto soprattutto alle ragazze ed ai ragazzi italiani che vivono oggi un momento magico della storia umana, anche se quasi mai se ne rendono conto.


Il pubblico che visiterà la mostra si troverà di fronte ad immagini molto lontane dall’idea di scienza che per troppo tempo ha dominato la cultura italiana, sulla scia di quanto asseriva Benedetto Croce:
“La scienza è un mondo di spettri dove l’anima sente l’aria della morte”.


Le foto qui raccolte esprimono tutt’altro, ed è questa nuova visione della scienza che dev’essere trasmessa ai nostri giovani, il cui scarso interesse per la cultura scientifica rappresenta un serissimo ostacolo allo sviluppo del nostro paese. Dalla Puglia può venire un contributo alla soluzione di questo problema, se è vero che le sue giovani leve femminili sono in costante crescita quantitativa e qualitativa, anche nei settori scientifici: ma questa contro-tendenza va sostenuta, anche attraverso iniziative che propongono casi positivi e  concreti di donne che, investendo su capacità e merito, hanno imboccato un  cammino di competizione internazionale e sono pienamente immerse in quella che sempre più sarà la “Società della Conoscenza”.


Ma non è tutto qui. Come suggerisce il sottotitolo della mostra (“Ritratti di ricercatrici di successo, per parlare della Fisica di oggi e della Società di domani”), l’intenzione è anche quella di  comunicare un modello di donna profondamente diverso da quello avvilente e tristemente omologante che domina sui media.


Le foto sono di Mike Struik, ricercatore del CERN. Il suo ruolo è stato fondamentale, dato che Elisabetta Durante ha voluto fotografie ambientate in laboratori posti a cento metri di profondità sotto terra e, per ovvie ragioni di sicurezza, completamente inaccessibili ai non addetti.


Hanno collaborato Paola Catapano e Manuela Cirilli del CERN, Roberta Antolini dell’ INFN e Franco Bottiglione di Fotocine Meridionale.


Foto:

Fabiola Gianotti, responsabile internazionale del gigantesco esperimento ATLAS

Virginia Greco, (di origine leccese) ricercatrice del più piccolo ma sofistiicato esperimento TOTEM


 


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