Daniele Segre è un regista italiano di cinquantasei anni. Fa film da tempo, molti dei suoi film raccontano fatti di vita reale, dura a volte, ma concreta e visibile.
Stavolta piuttosto che parlare di vita, il buon Daniele ci parla di Morte. Di quella morte subdola e infida che arriva quando vivi la vita. Di quella morte che si annida in un giorno qualunque, di una settimana qualunque. Sei uscito da casa per guadagnarti la paga, una paga minuta ma che ti fa tirare avanti, magari ti fa crescere un figlio o ti fa sognare una moto. Una paga che ti rende uno di quelli su cui è fondata la repubblica italiana. E proprio quel giorno la gru crolla, la colata s’incendia, l’acido fugge e la tua vita finisce, nel nulla.
E per fortuna, almeno non ascolti tutti quelli che ti incolpano della tua morte, che ti accusano di imprudenza e di inettitudine. Perché la colpa è sempre di chi muore, mai di chi predica la fretta, la produttività, il reddito, e che bisogna andare avanti, le scarpe sono quasi nuove, gli estintori quasi pieni, il terrapieno quasi stabile, le valvole quasi ermetiche.
In quel quasi c’è la differenza tra un lavoro che fa vivere e un lavoro che fa morire. In quel quasi c’è la differenza tra imprenditore e padrone, in quel quasi la differenza tra un sindacato che difende il lavoro e un sindacato che difende se stesso.
Morire di Lavoro è un film che vale la pena vedere e vederlo non costa nulla, perché il 25 settembre, giovedi, a Brindisi in Piazza Vittoria verrà proiettato il Film e ci sarà pure il regista insieme a tanti ospiti. L’appuntamento è alle 18.30. Io ci sarò.
Pino De Luca (pino_de_luca@virgilio.it)
Le Federazioni Provinciali di Brindisi PDCI e PRC invitano la cittadinanza tutta alla visione del film di Daniele Segre Morire di Lavoro che sarà proiettato a Brindisi (tempo permettendo) in Piazza della Vittoria il 25 settembre alle ore 18:30. Nella nostra terra c’ è un grande polo industriale chimico-energetico . Brindisi ha già dato, ha dato la sua manovalanza e la salute del suo territorio, in cambio di qualche briciola, mentre i profitti e la ricchezza sono spartiti altrove.
Qui restano devastazione ambientale e sociale, disoccupazione di ritorno, immigrazione e morti sul lavoro. Per lavorare abbiamo concesso tutto. Per diversi decenni il ricatto occupazionale ha segnato le nostre esistenze, i nostri desideri, la nostra cultura.
Inconsapevoli allora che il prezzo da pagare sarebbe stato altissimo, fino a rubarci la vita, abbiamo abbassato la testa e detto sempre si per fame di lavoro.
Dibattere su questi temi, denunciare illegalità e ingiustizie nei posti di lavoro può essere una buona occasione per iniziare un percorso di consapevolezza e di solidarietà
MORIRE DI LAVORO
di Daniele Segre
con il sostegno del Piemonte Doc Film Fund
BRINDISI Piazza Vittoria 25 settembre 2008 ore 18.30
”Io credo, come uomo, cittadino e regista, che occorra trovare le energie per riprendere un cammino che da molto, troppo tempo si è interrotto e che non ha permesso ai lavoratori e alle loro famiglie di lavorare e vivere con la serenità necessaria. Credo sia ora di rialzare la testa, di non vergognarsi più, di ottenere il rispetto della legalità nei luoghi di lavoro, perché ogni mattina si deve andare a lavorare senza dovere avere la paura di non tornare a casa la sera” (DANIELE SEGRE)
Seguirà dibattito