Il neo Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco Antonio Panaro si presenta agli organi di stampa: “Staro’ vicino ai collaboratori e ai miei dipendenti, il contatto umano e’ fondamentale “.Una presentazione, lunedì mattina, tanto attesa, e non solo dai Vigili del Fuoco di Brindisi. Attesa per la dimostrazione del contatto umano evidenziato dal diretto interessato, che certamente ha una grande responsabilita’ ma anche obiettivi rassicuranti e prestigiosi.
Presso la sede provinciale brindisina del Comando dei Vigili del Fuoco in Via Nicola Brandi, l’ ing. Antonio Panaro, neo Comandante Provinciale, si e’ presentato (ad un mese praticamente dal suo effettivo insediamento) agli organi di stampa. Un confronto e dialogo cordiale, spontaneo, non affatto scontato in tempi in cui, da diversi versanti anche istituzionali, trapelano atteggiamenti di diffidenza, ambiguita’, arroganza.
“Lavorare a Brindisi e’ motivo per me di grande orgoglio e responsabilita’ “ - ha dichiarato Antonio Panaro. Sono ben consapevole delle attuali difficolta’, istanze e problematiche, ma sono qui proprio per affrontare al meglio i problemi e le situazioni. E lo faro’ grazie ai miei collaboratori e a tutti i Vigili del Fuoco che quotidianamente si spendono nel territorio e per le famiglie e la comunita’. Questa realta’ continua ad avere carenze di organico, elemento piu’ volte segnalato e denunciato al Governo nazionale e alle istituzioni. I nostri compiti diventano sempre piu’ difficili, considerando tra l’ altro i vari insediamenti industriali e punti strategici della citta’. Ma andiamo avanti con lo giusto spirito di abnegazione e condivisione, anche quella passione per un lavoro spesso non riconosciuto come meriterebbe. Per me, il contatto umano con i dipendenti e collaboratori e’ essenziale, questo Comando e’ una famiglia”.
Cosi’ l’ing. Antonio Panaro, applaudito, anche e soprattutto, da tutti i Vigili del Fuoco che, non dimentichiamolo, in questi anni hanno segnalato gravi problemi relativi alla precedente gestione. Un grande passo in avanti, anzi una certezza…..
Articolo di Ferdinando Cocciolo.