Per fugare immediatamente ogni tipo di fraintendimento l’idea di far tornare a nuova vita il Cinema Di Giulio dovrebbe essere prioritaria per ogni Amministrazione proprio perché, oltre a far parte della storia stessa della nostra città, rappresenta un’infrastruttura ed un luogo che merita un intervento di riqualificazione, supportato da una chiara destinazione d’uso, che ne possa garantire il successo e la sostenibilità economica.
Fatta salva questa doverosa premessa, ci appare utile segnalare le nostre perplessità rispetto alla decisione – appresa per altro da organi di stampa – di rendere nuovamente fruibile il “Di Giulio” come contenitore espositivo di opere d’arte dal 5 dicembre al 5 gennaio, affidandone la gestione al Sig. Luca Di Giulio.
Le nostre perplessità, per usare un eufemismo, insistono su due punti ai quali, ove fosse vero quanto appreso dalla stampa, l’Amministrazione deve fornire tempestivi e puntuali chiarimenti.
La prima questione riguarda l’atto formale ed ufficiale che ogni Amministrazione “normale” dovrebbe produrre quando si delibera l’affidamento di una struttura pubblica a terzi, anche se a titolo gratuito. A noi non risulta alcuna Delibera da parte della Giunta in tal senso, per questo ci domandiamo con quale titolo, sempre se confermate le notizie di stampa, il Sig. Di Giulio stia già provvedendo al ”ripristino” dei luoghi ed in particolare del foyer, indicato come location che dovrebbe accogliere l’esposizione. Da qui, la seconda e altrettanto fondamentale questione riguardante lo stato della struttura. Non ci risulta infatti che la stessa sia dotata di impianti a norma né tantomeno di adeguata certificazione di agibilità.
Qualora dunque fossero confermate tali notizie, non potremmo fare altro, per l’ennesima volta, che prendere atto del totale “dilettantismo” con cui l’Amministrazione Carluccio e la sua Giunta gestiscono la cosa pubblica.
La Sindaca e gli Assessori coinvolti in questa iniziativa, rendano immediatamente pubblici gli eventuali atti deliberativi di affidamento della struttura ad un privato e soprattutto rendano pubblico lo stato dei luoghi in termini di ottemperanza alle normative in tema di sicurezza ed agibilità, perché se questa iniziativa dovesse vedere la luce nei termini sin qui esposti, si rischierebbe di mettere a repentaglio l’incolumità di quanti volessero visitare l’allestimento.