Problematica rifiuti e discariche a Brindisi e nel territorio. Una vicenda che, inevitabilmente, sarebbe scoppiata fragorosamente, tra mancanza di impianti dove trasportare e smaltire i rifiuti, una raccolta differenziata che non decolla e le polemiche sulla gara -gestore raccolta e l'attuale impegno brindisino di Ecologica Pugliese. Una vicenda che, conseguentemente, ha avuto "tappe istituzionali" L'incontro richiesto dai sindaci del territorio brindisino e il Presidente della Provincia Maurizio Bruno al Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, per protestare contro gli alti costi ricadenti sulla comunita' (e non solo di trasporto) derivanti dal trasporto rifiuti oltre Regione deciso dal governatore.
Un vero e proprio caos a Brindisi: in soccorso del capoluogo brindisino, dunque, l' Emilia Romagna che dallo scorso mese di luglio accoglie praticamente 20 mila tonnellate di rifiuti urbani che non possono essere conferiti nell'impianto sequestrato di Via per Pandi e nella discarica di Autigno. E a settembre i termovalorizzatori di Bologna e Ferrara chiuderanno praticamente le porte ai rifiuti brindisini, aprendo di fatto una nuova fase emergenziale.
Come si puo' immaginare, una vera e propria patata bollente per la Regione Puglia ( secondo la nuova legge sul ciclo dei rifiuti, gestore pubblico degli impianti) che in pratica ha circa due settimane di tempo per riattivare l'impianto sequestrato oppure, in alternativa, rimettere in esercizio l'impianto di Manduria.
Del resto, e' lo stesso governo nazionale a dettare tempi e disposizioni e mettere fretta alla Regione. Significative le ultime dichiarazioni del Ministro dell'Ambiente Galletti: "basta discariche, rappresentano la vera emergenza e piu' dei termovalorizzatori".
A proposito di discariche discusse e sequestrate, rimane il nodo dell'impianto di Autigno, al centro di una vicenda giudiziaria che ha coinvolto anche l'ex sindaco di Brindisi Mimmo Consales. Esiste gia' un progetto di bonifica conseguente all'accertato inquinamento della falda (in funzione, anche e soprattutto, di un reimpiego delle 40 unita' lavorative licenziate), ma gli abitanti di contrada Autigno (supportati dal Comitato Salute Ambiente e Territorio) non ci stanno e non accettano piu' discariche e cave in una porzione del territorio brindisino gia' devastata dal punto di vista ambientale.
Intanto, c'e' un piano delle bonifiche e interventi previsti dai fondi Cipe che interessa anche Brindisi e l'impianto di compostaggio. I cittadini brindisini, che tuttavia devono ancora impadronirsi definitivamente di una seria cultura ambientale, attendono e sperano.
Articolo di Ferdinando Cocciolo.